"Il vaccino ha dimostrato di avere una efficacia del 90 per cento, oltre alle aspettative, mi sarei accontentato del 60 per cento - spiega il medico, primo a vaccinarsi in Piemonte -. Adesso si tratta di distribuirlo, di organizzarsi, di farlo arrivare soprattutto alle fasce più a rischio perché quando saranno in sicurezza ragioneremo con maggiore serenità"
L'infettivollogo Giovanni Di Perri è stato il primo a sottoporsi alla vaccinazione (COME, DOVE E A CHI VIENE SOMMINISTRATO IL VACCINO - LO SPECIALE DI SKY TG24) anti Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - MAPPE E GRAFICI) in Piemonte all'ospedale Amedeo di Savoia di Torino. "Bisogna vaccinarsi e proteggersi per uscire da questo enorme guaio in cui ci siamo impantanati. Siamo nella seconda ondata, la discesa è in stallo, ha rallentato moltissimo e in alcune regioni c'è una risalita - spiega il professore pochi minuti prima del vaccino -. Questo ci dice che quello che abbiamo fatto fino adesso è necessario, ma non è stato sufficiente. Dobbiamo farlo meglio e farlo per diversi mesi. Perché l'effetto di una copertura vaccinale, prima che sia degno di tale nome, ci metterà almeno sei mesi".
"Vaccino è il più bel regalo di Natale"
"Il vaccino è il più bel regalo di Natale, dopo viene la vittoria della Fiorentina contro la Juve - ironizza Di Perri con i giornalisti prima di sottoporsi al vaccino. "Sono molto contento, è un giorno importantissimo - spiega -. Sono preoccupato in termini propositivi perché la giornata è importante, ci sono molti vaccini da fare. Non ci siamo resi conto fino adesso di come può precipitare la situazione se non ci liberiamo di questa follia che ci ha travolto. Il vaccino ha dimostrato di avere una efficacia del 90 per cento, oltre alle aspettative, mi sarei accontentato del 60 per cento - aggiunge -. Adesso si tratta di distribuirlo, di organizzarsi, di farlo arrivare soprattutto alle fasce più a rischio perché quando saranno in sicurezza ragioneremo con maggiore serenità".