Un gruppo di attivisti incappucciati ha lanciato pietre e bastoni contro la polizia schierata nella zona, che ha risposto con una carica di alleggerimento e il lancio di lacrimogeni
In Val di Susa, dove questa notte ha preso il via la seconda fase dei lavori di allargamento del cantiere della Torino-Lione, un gruppo di appartenenti all'ala più oltranzista del movimento No Tav ha attaccato le forze dell'ordine a Venaus.
I disordini
Al termine dell'assemblea che si è svolta oggi al presidio dei Mulini per decidere le azioni dei prossimi giorni, circa 150 attivisti hanno raggiunto in auto il "Bivio Passeggieri", dove si sono divisi. Poi, un gruppo di incappucciati ha lanciato pietre e bastoni contro la polizia schierata nella zona, che ha risposto con una carica di alleggerimento e il lancio di lacrimogeni.
Il cantiere
Nei prossimi giorni si riprenderà a scavare in galleria. Le ruspe, scortate dalle forze dell’ordine, hanno iniziato a operare attirando l’attenzione degli attivisti No Tav che sono saliti su tetti e alberi e hanno cominciato a scandire i tradizionali slogan della lotta contro l’opera. Tutta la zona dei lavori è presidiata da un nutrito gruppo di forze dell’ordine.
L’annuncio della ripresa dei lavori, che dovrebbero durare 19 mesi, era arrivato pochi giorni fa, quando il raggruppamento italo-svizzero-francese che si è aggiudicato l’appalto aveva dato il via alle assunzioni di 50 operai.
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