Il presidente della Regione Piemonte ha scritto una lettera al premier insieme alle associazioni degli enti locali. "Non solo una esigenza di equità per un territorio come il nostro che ha quasi il 90% dei propri Comuni di piccole dimensioni demografiche, ma anche di tutela della fragilità dei nostri anziani di fronte al peso della solitudine", afferma
Consentire a Natale, Santo Stefano e Capodanno il ricongiungimento tra parenti stretti che vivono in piccoli Comuni diversi "nel raggio nella propria vallata alpina o appenninica e all'interno di omogenee aree geografiche". È quanto chiede il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, in una lettera inviata al premier Giuseppe Conte e firmata anche dalle associazioni degli enti locali. Cirio fa notare che nella sua regione l'88% dei Comuni ha meno di 5.000 abitanti, 571 meno di 1.000. "Chi vive nei piccoli Comuni - scrive - non riesce a comprendere perché sia impossibile spostarsi di pochi chilometri per raggiungere i propri cari per celebrare il Natale in famiglia. Con limiti chiari e regole certe la sicurezza e i valori umani possono convivere”, sottolinea il governatore. (CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEL CONTAGIO)
“Richiesta a tutela della fragilità dei nostri anziani”
”Oggi, insieme a tutti i rappresentanti degli Enti locali e dei Comuni piemontesi, - spiega Cirio - ho scritto al presidente del Consiglio Conte per chiedere l'autorizzazione al ricongiungimento familiare nei giorni natalizi del 25/26 dicembre e del 1 gennaio". Per il presidente piemontese, infatti, non si tratta solo di "un'esigenza di equità per un territorio come il nostro che ha quasi il 90% dei propri Comuni di piccole dimensioni demografiche, ma anche - conclude - di tutela della fragilità dei nostri anziani di fronte al peso della solitudine".