Torino, vittima revenge porn licenziata: in aula ascoltate due mamme e quattro maestre

Piemonte
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Le imputate in questa fase del procedimento sono una terza madre e la dirigente dell’istituto della giovane insegnante d’asilo che ha perso il lavoro dopo la diffusione non voluta di immagini in atteggiamenti intimi

Due mamme e quattro maestre sono state ascoltate oggi in tribunale a Torino alla ripresa del processo per il caso della giovane insegnante di un asilo della provincia del capoluogo piemontese che ha perso il lavoro dopo la diffusione (non voluta) di immagini in atteggiamenti intimi. Le imputate, in questa fase del procedimento, sono una terza madre e la dirigente dell'istituto. La testimonianza delle quattro maestre ha riguardato soprattutto la riunione, all'interno della scuola, in cui venne discussa la questione della collega.

La maestra licenziata: “Mi sono tolta un peso”

Oggi la vittima di revenge porn (CHE COS'È), testimoniando nella veste di parte civile, ha ripercorso le fasi della vicenda e ha ribadito di essere stata praticamente costretta a rassegnare le dimissioni. Una ricostruzione che la dirigente, accusata di violenza privata e difesa dall'avvocato Valentina Zancan, respinge. La giovane maestra ha poi commentato: "Finalmente ho potuto a raccontare la mia storia. Mi sono tolta un peso".

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Giudice allontana cronisti dall’aula per norme Covid

Il giudice Modestino Villani ha allontanato i tre cronisti presenti richiamandosi alla necessità di evitare ingresso in aula di una quantità eccessiva di persone per via delle normative Covid. A Palazzo di Giustizia, fin dallo scorso marzo, sono state prese delle misure per evitare assembramenti e situazioni a rischio. Ai giudici è comunque lasciata ampia discrezionalità sugli accorgimenti da prendere nel corso delle udienze.

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