Secondo l'accusa gli imputati avrebbero aderito alle Fai-Fri, sigle che fra il 2003 e il 2016 rivendicarono una serie di azioni tra le quali le bombe esplose nella zona pedonale della Crocetta
È terminato con 14 condanne il processo d'appello nato dall'operazione 'Scripta manent' contro gli anarchici che, secondo l'accusa, avevano aderito alle Fai-Fri, sigle che fra il 2003 e il 2016 rivendicarono una serie di azioni in diverse località italiane. (IL BLITZ DEGLI ANARCHICI)
La decisione dei giudici
La pena più alta, 20 anni di carcere, resta quella per Alfredo Cospito, mentre 17 anni sono stati inflitti a Anna Beniamino. La Corte d'Assise d'Appello di Torino ha invece disposto la scarcerazione di Nicola Gai, uno dei due condannati a Genova per l'attentato a Roberto Adinolfi. In primo grado a Gai erano stati inflitti 9 anni di reclusione. I giudici oggi hanno ridotto la pena a un anno e un mese in continuazione con una sentenza precedente.
La difesa: “Condannati solo per avere scritto documenti”
"È buffo. Il lancio di uova marce e petardi di stamattina è considerato un attacco alla libertà di informazione. Questa sera usciamo dall'aula della Corte d'Assise d'Appello con una condanna per delle persone imputate soltanto per delle cose che hanno scritto", ha commentato l'avvocato Gian Luca Vitale.
Le accuse agli anarchici
Il processo Scripta Manent riguarda le attività delle Fai-Fri, tra cui le bombe esplose a Torino nella zona pedonale della Crocetta, gli ordigni esplosivi inviati all'ex sindaco Sergio Chiamparino, al quotidiano Cronaca Qui o al comando di San Salvario della polizia municipale; poi le due bombe fatte esplodere nei pressi dell'ex scuola allievi carabinieri a Fossano e il plico postale incendiario inviato all'ex sindaco di Bologna, Sergio Cofferati.