Torino, ucciso e legato e imbavagliato: un arresto

Piemonte
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Si tratta di un pregiudicato del luogo, 42enne, venditore di auto, ben conosciuto dalla vittima e suo inquilino in un appartamento di un residence di Pecetto Torinese

I carabinieri di Torino hanno arrestato all'alba il presunto assassino di Luciano Ollino, il 60enne commercialista e consulente finanziario trovato assassinato nella notte tra l'8 e il 9 giugno scorso in una strada sterrata di collina tra Torino e Moncalieri.

Chi è l'arrestato

Si tratta di G.C., un pregiudicato del luogo, 42enne, venditore di auto, ben conosciuto dalla vittima e suo inquilino in un appartamento di un residence di Pecetto Torinese. Secondo gli inquirenti il movente sarebbe da ricondurre a dissidi tra i due, soprattutto di carattere economico e relativi alla compravendita di un immobile. "Importante la tempestività nell'acquisizione di tutte le immagini registrate dalle telecamere private poste nella zona dell'omicidio - spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, Francesco Rizzo - Le investigazioni sono state altresì supportate da minuziosi accertamenti tecnici effettuati dai militari dell'Arma del reparto investigazioni scientifiche di Parma". Inoltre, da quanto appreso, un giubbetto antiproiettile, nascosto in un armadio del ripostiglio, è stato trovato a casa del 42enne.  

Le telecamere

In particolare, due telecamere private hanno ripreso la Bmw di Ollino che, il pomeriggio dell'8 giugno intorno alle 18, parte da casa sua per recarsi nel residence di Pecetto Torinese. Alle 18:10 arriva nel complesso residenziale di Strada del Colle, dove si ferma per poco più di 10 minuti. Alle 18:22 si vede di nuovo l'auto mentre percorre la strada, ma nel senso opposto, verso la vicina piazzola di Pian del Lot, dove verrà ritrovato il cadavere del consulente. Alle 18:45-18:50 le stesse telecamere riprendono un uomo che a piedi rientra in direzione del residence di Pecetto Torinese. L'uomo ripreso presenta una notevole somiglianza con l'arrestato, sia per i tratti somatici che per la corporatura, ma anche per la particolare camminata leggermente claudicante, come confermato anche da una perizia dei Ris di Parma.

La vicenda

Ollino era stato legato e imbavagliato dal suo killer, che poi gli aveva sparato sei colpi di pistola all'interno della sua auto, una Bmw trovata parcheggiata in una piazzola di sosta, con il cadavere sul lato passeggero. Per crearsi un alibi il presunto assassino la notte stessa si era allontanato dal Piemonte verso il sud Italia. Il 42 enne è accusato di omicidio volontario, porto e detenzione illegale di arma da fuoco e rapina aggravata.

Le figlie: "Siamo sollevate dalla notizia"

"Siamo sollevate dalla notizia e contente del lavoro svolto dagli inquirenti. Purtroppo rimane un vuoto che non potrà mai essere colmato, ma questa notizia ci dà l'amara conferma che nostro papà Luciano sia stato vittima di un gesto ad ora per noi inspiegabile". Elisa e Carlotta Ollino commentano così l'arresto del presunto assassino del padre Luciano. Nel corso delle indagini la famiglia Ollino si è affidata all'avvocato Luigi Chiappero. "Vogliamo chiudere il primo capitolo di questa triste storia ricordando nostro papà come una persona buona e disponibile - aggiungono le due ragazze - che purtroppo si è trovata ad avere a che fare con la persona sbagliata. Grazie a tutti quelli che lo ricordano con affetto e che sono stati vicini alla nostra famiglia in questi mesi". 

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