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Torino, irruzione antagonisti all'università: misure cautelari

Piemonte

Sono 19 le misure cautelari eseguite questa mattina dalla Digos: ci sono tre arresti domiciliari, le restanti sono divieti di dimora e obblighi di firma

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Sono 19 le misure cautelari eseguite questa mattina dalla Digos di Torino nei confronti di militanti del Cua, il Collettivo Autonomo Universitario vicino al centro sociale Askatasuna, responsabili dell'irruzione del 13 febbraio 2020, all'interno del Campus Einaudi. Tra le misure cautelari emesse oggi ci sono tre arresti domiciliari, le restanti sono divieti di dimora e obblighi di firma. Perquisita e sequestrata l'aula C1 del Campus, che era occupato dal Cua. L'inchiesta è coordinata del pm Enzo Bucarelli. Le accuse, a vario titolo, sono rapina, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia ad incaricato di pubblico servizio, violenza privata, danneggiamento. (LA VICENDA)

I fatti de 13 febbraio

Era il 13 febbraio scorso quando un convegno sulle foibe, contestato dal Fuan, scatenò le tensioni al Campus Einaudi dell'Università di Torino. Quello che doveva essere un momento di riflessione sull'uso politico della memoria, alla presenza di Moni Ovadia e Stojan Spetic, si trasformò in un pomeriggio di scontri tra antagonisti e forze dell'ordine. Il bilancio fu di tre poliziotti feriti, altrettanti antagonisti arrestati più una quindicina di denunciati, devastata l'aula intitolata a Paolo Borsellino e assegnata al Fuan, che stava tenendo un volantinaggio di protesta. Un'auto della polizia, accerchiata, venne danneggiata a calci e pugni.

Regione Piemonte: "Via borse di studio a violenti"

"Ringrazio le forze dell'ordine che questa mattina hanno assicurato alla giustizia gli antagonisti che nel febbraio scorso devastarono l'università di Torino. Come Regione Piemonte abbiamo compiuto tutti i passi necessari affinché siano tolte le borse di studio ai violenti. Ora, però, auspichiamo dal Rettorato una posizione chiara e sanzioni disciplinari certe per arrivare alla revoca della borsa agli eventuali beneficiari coinvolti". Così, in una nota, l'assessore agli Affari Legali della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, sull'operazione di polizia che questa mattina sta interessando il centro sociale Askatasuna. "Basta tutele e premi nei confronti di chi devasta le nostre università. Non è accettabile anche solo l'idea di poter assegnare una borsa di studio a chi viene sottoposto a misure cautelari per aver assaltato un pacifico volantinaggio del Fuan, ferito forze dell'ordine, danneggiato una volante della polizia e devastato l'aula intitolata a Paolo Borsellino. Tutte condotte gravissime dal punto di vista disciplinare e incompatibili con un beneficio economico, finanziato dalla Regione, per sostenere il diritto allo studio e riservato a studenti meritevoli, invece che ai figli di papà che trattano l'Ateneo come un parco giochi dell'antagonismo".

Elena Chiorino: "Via i sussidi pubblici ai violenti"

"L'operazione condotta stamane dalle Forze dell'Ordine nei confronti di alcuni antagonisti che, nello scorso febbraio, si erano resi protagonisti dei gravi disordini presso la Palazzina Einaudi dell'Università degli Studi di Torino, conferma la pericolosità sociale di questi elementi che non devono, a maggior ragione, beneficiare di alcun sussidio da parte della Regione o di qualsiasi altro Ente, essendo loro i primi a dimostrare, con la violenza delle loro azioni, il disprezzo per la cosa pubblica". Lo afferma, in una nota, l'assessore al Diritto allo Studio Universitario della Regione Piemonte, Elena Chiorino.