La fornitura annunciata dal commissario Arcuri “si aggiunge ai 3,5 milioni di mascherine distribuiti grazie alle donazioni e ai 5 milioni che il Piemonte ha prodotto”, ha detto Cirio. Sulle riaperture, invece, il governatore ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna segnalazione di assembramenti irregolari
In Piemonte arriveranno altri 3 milioni di mascherine “di comunità”, per l’uso quotidiano dei cittadini, messi a disposizione dal commissario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri. A renderlo noto è stato quest’oggi il governatore Alberto Cirio: “Me l'ha annunciato poco fa il commissario Arcuri”, ha detto Cirio durante la conferenza stampa per la consegna alla Protezione civile di 119.350 mascherine requisite dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia Dogane Monopoli. “Questa nuova dotazione - ha spiegato - si aggiunge ai 3,5 milioni di mascherine distribuiti grazie alle donazioni e ai 5 milioni che il Piemonte ha prodotto”. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - A TORINO SOSPESA LA DISTRIBUZIONE DI MASCHERINE)
I dati del contagio
Per quanto riguarda il contagio in Regione, Cirio ha dichiarato che i dati "sono confortanti, ma tutti devono continuare a essere responsabili. Questa è una settimana importante - ha proseguito - hanno riaperto i negozi, da oggi ai mercati sono tornati i banchi dei generi non alimentari, sabato ripartirà l'attività completa di bar e ristoranti, Stiamo cominciando a vedere gli effetti del 4 maggio quando sono riprese le attività lavorativi e al momento - ha detto - non ci sono segnali che i dati sui contagi possano cambiare per queste riaperture. L'indice R0 oscilla tra 0,34 e 0,52, la pagella data dal ministero dice certifica che in Piemonte il rischio è basso, ma bisogna continuare a rispettare tutte le regole, a cominciare da quella del distanziamento interpersonale".
In Piemonte nessuna movida
E proprio sulla ripresa delle attività, in particolare dei locali pubblici, e sul rispetto delle norme, Cirio ha riferito di non aver avuto segnalazioni di assembramenti irregolari in questi due giorni in regione. "Io non ho ricevuto video di movida in città piemontesi - ha detto il presidente all’ANSA - ma se si dovessero verificare situazioni rischiose siamo pronti a introdurre misure rigide per fare rispettare le norme". A tal proposito, in regione c’è “un gruppo di monitoraggio istituzionale guidato dal vicepresidente Carosso", ha concluso Cirio, ricordando " che prima ancora che ci fosse il lockdown, il 3 marzo abbiamo fermato Juve-Milan di Coppa Italia”.
La lettera al ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli
Il governatore Cirio, insieme all'assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, ha inoltre scritto una lettera al ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Paola De Micheli per sollecitare la nomina dei commissari per il completamento di tre grandi opere strategiche per la regione: l'Asti-Cuneo, la Pedemontana e le opere di compensazione della Tav Torino-Lione. "Il Piemonte, come l'Italia tutta - si legge nella lettera - sta ripartendo dopo la difficilissima fase di lockdown. I nostri cantieri sono pronti per riprendere a lavorare in sicurezza e dare al territorio il loro contributo di sviluppo nella realizzazione di piccole e grandi opere. Proprio a queste ultime facciamo riferimento per sollecitare il suo indispensabile intervento nella nomina dei Commissari per le grandi opere annunciato a marzo. Ci riferiamo in particolare a tre opere strategiche: il completamento dell'autostrada Asti Cuneo, la realizzazione della Pedemontana piemontese e le opere di compensazione sulla Tav".
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