Foibe, feriti sei agenti in scontri a Torino: tre arresti e una quindicina di denunce

Piemonte
Il Campus Einaudi di Torino (ANSA)

È successo presso il Campus Einaudi dell’Università cittadina, in occasione del convegno "Fascismo-Colonialismo-Foibe". Danneggiata l’aula Borsellino e un’auto della polizia. Un membro della Digos ha riportato una prognosi di 30 giorni. Il caso finirà in Parlamento

In occasione del convegno "Fascismo-Colonialismo-Foibe", organizzato presso il Campus Einaudi dell'Università di Torino, per celebrare il Giorno del ricordo delle foibe, si sono registrati scontri tra forze dell’ordine e antagonisti. Quattro di questi sono stati fermati dalla Digos, con l'accusa di violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. In tutto il bilancio è di tre arresti e una quindicina di denunce. Nel corso degli scontri è stata danneggiata anche l’aula intitolata a Paolo Borsellino, assegnata al Fuan, associazione studentesca vicina a Fratelli d’Italia, che stava tenendo un volantinaggio in segno di protesta contro l’evento. Nel corso degli scontri, stando a quanto riportato dalla Questura torinese, sono rimasti feriti tre operatori della Digos, un agente del commissariato Dora Vanchiglia e due guardie giurate in servizio all'università. Per alcuni si è reso necessario il ricovero in ospedale: uno di loro ha riportato una prognosi di 30 giorni. Gli studenti partecipanti all'evento del Campus, nel frattempo, hanno dato vita a un corteo nel quartiere Vanchiglia. Uno degli slogan scanditi recitava: "Fuori i fascisti e la polizia dall’università".

Gli scontri

I primi scontri si sono registrati quando un gruppo di antagonisti ha cercato di superare gli agenti, schierati per evitare il contatto con gli studenti del Fuan. Nella confusione sono partiti calci e pugni, mentre alcuni cassonetti dell'immondizia sono stati usati come scudo. La polizia ha respinto i manifestanti e ha fermato e allontanato un giovane. L'automobile delle forze dell'ordine su cui si trova il ragazzo è stata accerchiata e presa a calci. I volantini distribuiti dai membri del gruppo vicino a Fratelli d’Italia riportavano il seguente testo: "La verità non si infoiba. Sino a quando l'Università organizzerà conferenze e dibattiti che insultano la memoria di migliaia di italiani barbaramente uccisi, noi saremo qui". 

Gli arresti e le denunce

In manette sono finiti B.P.M., militante 23enne del centro sociale torinese "Askatasuna", un anarchico milanese coetaneo (già denunciato lo scorso marzo per una manifestazione antagonista a Torino) e una studentessa romana di 27 anni. Quindici i denunciati tra antagonisti e anarchici per i reati di resistenza, lesione e danneggiamento aggravato. Tra questi, compare anche un uomo già arrestato dalla Digos del capoluogo piemontese in occasione dell'operazione "Scintilla", che nel febbraio del 2019 portò allo sgombero di un asilo occupato di via Alessandria.

Il presidente del Fuan: "Idee più forti di intimidazioni"

Sulla vicenda è intervneuto il presidente del Fuan: "Era già capitato in passato e non funzionerà nemmeno questa volta. Le nostre idee sono più forti di qualsiasi intimidazione mafiosa dei centri sociali. Continueremo le nostre attività in università per dimostrare a questi personaggi che non ci fanno paura. Ora però pretendiamo che l'Università prenda una posizione netta su questi atti gravissimi che continuano ad avvenire all'interno di uno spazio che dovrebbe servire per studiare e confrontarsi liberamente. Ora basta", le sue parole.

Ovadia: "Qualsiasi apologia del fascismo è proibita dalla Costituzione"

Anche l’attore e scrittore Moni Ovadia, presente al convegno "Fascismo-Colonialismo-Foibe - L'uso politico della memoria per la manipolazione delle verità storiche" insieme con il giornalista Stojan Speti, ha commentato la vicenda: "Oggi all'Università di Torino si è tenuto un convegno sul Giorno del ricordo e sulle falsificazioni che il revanscismo fascista fa nei confronti della questione delle foibe e l'uso strumentale. Sono venuti dei fascisti o dei neofascisti a fare una gazzarra davanti all'università e sono stati contrastati da ragazzi dei centri sociali, cioè da antifascisti. Come sempre quelli sanzionati e colpiti sono antifascisti. Questa cosa deve finire una volta per tutte. Qualsiasi apologia, ricostituzione, manifestazione del fascismo è proibita dalla Costituzione, è illegale nel nostro Paese. Si faccia capire una volta per tutte".

Il caso in Parlamento

Gli episodi di violenza di Torino finiranno in Parlamento. La deputata torinese di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli, ha annunciato un'interrogazione al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, "per chiedere conto di come in un'università pubblica i centri sociali possano permettersi di organizzare convegni giustificazionisti sulle Foibe ed aggredire studenti che ricordano il martirio degli italiani infoibati e aggrediscono forze dell'ordine".

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