"Qui abita un ebreo: Gesù": in parrocchia del Torinese cartello contro scritte antisemite

Piemonte
Il cartello (ANSA)

L’artefice del messaggio affisso nella chiesa di San Giacomo Apostolo a La Loggia è don Ruggero Marini, allievo di Lidia Rolfi, deportata a Ravensbruck, sulla cui abitazione è comparsa la scritta "Juden hier". "Mi ha insegnato l'importanza della Memoria", racconta

"Juden hier. Qui abita un ebreo: Gesù". Recita così il cartello affisso questa mattina sulla porta di ingresso della parrocchia di "San Giacomo Apostolo" a La Loggia, nel Torinese. L’artefice è don Ruggero Marini, che ha voluto rispondere con poche parole, scritte con un pennarello blu, agli ultimi episodi di antisemitismo che si sono verificati nei giorni scorsi, in particolare a Mondovì (Cuneo), dove è stata imbrattata con la scritta "Juden hier" ("Qui ci sono ebrei") la porta d’ingresso dell’abitazione di Aldo Rolfi, figlio di Lidia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944, della quale don Marini è stato allievo: "Mi ha insegnato l'importanza della Memoria", racconta. "E in questi giorni bisogna testimoniare e fare riflettere perché il 'non accada mai più' sia una presa di coscienza forte e luminosa", conclude don Marini.

Scritta antisemita anche a Torino

Dopo l’episodio di Mondovì dello scorso 24 gennaio, nella Giornata della Memoria un’altra scritta antisemita è comparsa a Torino, sul muro di un palazzo di Corso Casale, nel quale vive una donna di origini ebree, figlia di una staffetta partigiana. "Una frase terribile", ha detto la signora Maria. "Non ho mai fatto mistero delle mie origini", ha aggiunto la donna, "non ne ho mai visto il motivo. Purtroppo il mio non è il primo caso e questa escalation fa riflettere. Meno male che in tante scuole gli insegnanti, e non solo, educano i ragazzi al rispetto dei veri valori della storia. È una brutta scritta, fa male. Fa tanto male", ha concluso.

Torino: I più letti