Torino, caso Ream: la sindaca Appendino chiede il rito abbreviato

Piemonte
Foto di Archivio (Agenzia Fotogramma)

Il primo cittadino è accusato di falso e abuso d'ufficio per un debito di cinque milioni di euro non iscritto nel primo bilancio della città sotto la sua amministrazione

"Questa mattina all'udienza per il processo Ream chiederò il giudizio abbreviato. Sono, infatti, fermamente convinta di avere sempre operato nell'interesse della collettività e della Città". Sono queste le parole della sindaca di Torino, Chiara Appendino, accusata di falso e abuso d'ufficio per un debito di cinque milioni di euro non iscritto nel primo bilancio della città sotto la sua amministrazione. Poi, ha aggiunto: "Questa mia scelta, garantendo una più rapida definizione del processo, va nell'interesse anche della Città che rappresento".

Udienza aggiornata al 6 febbraio 2020

Nel frattempo, l'udienza preliminare per il caso Ream è stata aggiornata al 6 febbraio 2020 e secondo quanto è trapelato questa mattina al Palazzo di Giustizia, oltre a Chiara Appendino, hanno chiesto il giudizio abbreviato anche l'assessore Sergio Rolando e l'ex capo di gabinetto Paolo Giordana. Procederà invece con il rito ordinario il dirigente comunale Paolo Lubbia: "Il mio assistito è un tecnico e ci tiene che sia fatta piena chiarezza sulla sua integrità e sulla sua correttezza. Non ha quindi timore di affrontare un eventuale processo in aula e di confrontarsi con i testimoni", ha detto il suo difensore, l'avvocato Lorenzo Imperato.

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