Torino: si è dimesso Paolo Giordana, capo gabinetto di Appendino

Politica
Chiara Appendino e Palo Giordano in una foto di giugno 2017 (Ansa)

Il funzionario è indagato per falso ideologico insieme alla stessa sindaca e a un assessore. Da un’intercettazione telefonica risulta che avrebbe anche chiesto al presidente di Gtt (Gruppo trasporti torinesi) di togliere una multa a un amico

Si è dimesso Paolo Giordana, capo di gabinetto della sindaca Chiara Appendino. "Sono convinto", scrive, "della correttezza del mio operato e lo dimostrerò nelle sedi opportune. Mi preme, più che ogni altra cosa, tutelare la città di Torino e l'Amministrazione". "Per questa ragione", spiega ancora Giordana, "ho prontamente rassegnato le dimissioni nelle mani della Sindaca".

Appendino: "Ha messo al primo posto interesse della città"

Giordana questa mattina è stato interrogato dai pm che conducono l'inchiesta sui conti della città. E, subito dopo la sua decisione di rassegnare le dimissioni, è arrivato il commento di Appendino: "Accetto le dimissioni di Paolo Giordana. Sono umanamente dispiaciuta per la persona, lo ringrazio di avere messo al primo posto l'interesse della città". La decisione di Giordana, si apprende, è stata presa dopo che sono stati resi noti i verbali delle telefonate - tra gli atti dell'inchiesta della Procura di Torino sui conti dell'azienda di trasporti partecipata del Comune - con il presidente di Gtt (Gruppo torinese trasporti) per chiedere la cancellazione di una multa di un amico su un bus. Come scrive Repubblica, che ha pubblicato i verbali delle due conversazioni, la vicenda sarebbe avvenuta a fine luglio. 

Il caso Ream

Secondo quanto si apprende, Giordana avrebbe spiegato ai pm che non c’è nessuna irregolarità sul caso Ream. Il capo di gabinetto dimissionario è stato ascoltato, come aveva richiesto lui stesso, nell’ambito del procedimento in cui è indagato per falso ideologico, con la stessa sindaca e l'assessore Sergio Rolando. L'inchiesta riguarda il mancato inserimento nel bilancio di un debito del Comune verso la società Ream. Giordana avrebbe spiegato che l'iniziativa è stata regolare, in base a una norma entrata in vigore nel 2015, perché con Ream c'era ancora un "tavolo aperto", come dimostrano gli incontri avuti con la società fra il settembre e il novembre del 2016. Ai pm sono stati consegnati anche dei documenti.

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