Ha aggredito due poliziotti gridando “Allah Akbar”: il 26enne era già stato arrestato

Piemonte
Il luogo dove è avvenuta l'aggressione (ANSA)

Il ragazzo era destinatario da alcuni mesi di due provvedimenti di espulsione, uno del questore di Cuneo e un altro del questore di Torino. Inoltre, era stato fermato per resistenza, ma l'udienza di convalida si era conclusa con la scarcerazione

Era già stato arrestato per resistenza Ndiaye Migui, il senegalese di 26 anni che ha aggredito due poliziotti in via Cuneo a Torino al grido di 'Allah akbar', 'Dio è il più grande'. Il ragazzo era destinatario da alcuni mesi di due provvedimenti di espulsione, uno del questore di Cuneo e un altro del questore di Torino. Inoltre, qualche settimana fa era stato arrestato per resistenza, ma l'udienza di convalida si era conclusa con la scarcerazione. A dare la notizia dell'aggressione, avvenuta in un deposito di Esselunga, era stato il ministro degli Interni Matteo Salvini. Il caso ha riacceso le polemiche dopo la vicenda della mancata carcerazione di Said Mechaquat, il 27enne che ha confessato l'omicidio di Stefano Leo, il ragazzo sgozzato in pieno centro a Torino.

L'aggressione

Il 26enne aveva trovato un riparo di fortuna nel deposito di Esselunga in via Cuneo. Intervenuti su segnalazione di un vigilantes, anche lui ferito, i poliziotti sono stati colpiti con una sbarra di ferro alla testa e a una mano. Medicati all'ospedale San Giovanni Bosco, sono stati dimessi in serata con alcuni giorni di prognosi, mentre per il 26enne è scattato l'arresto con l'accusa di tentato omicidio.

L'appello dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia

Per accertare eventuali errori e omissioni da parte degli organi competenti, Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera, ha annunciato una interrogazione ai ministri della Giustizia e degli Interni, chiedendo di "fare chiarezza sulle procedure di espulsione, risultate fin qui un autentico fallimento". Auspica una riflessione anche l'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, che rileva un aumento degli episodi di violenza nei confronti degli appartenenti alle forze dell'ordine. Girolamo Lacquaniti, portavoce dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, ha dichiarato: "Apprezziamo i messaggi di solidarietà che vengono dalle istituzioni, ma ribadiamo la necessità che si attuino celermente le procedure per dotare al più presto gli operatori impegnati su strada delle pistole a impulsi elettrici. Oltre a questo - aggiunge Lacquaniti - crediamo sia necessaria una riflessione sulle strutture e le modalità di contenimento di soggetti con problemi psichiatrici, che risultano pericolosi per l'incolumità pubblica e, non da ultimo, uno snellimento delle procedure di rimpatrio per gli stranieri che compiono reati contro l'incolumità delle persone".

La solidarietà di Esselunga e del ministro Fontana

"Esselunga - ha commentato con una nota la società della grande distribuzione - è vicina ai poliziotti e alla guardia giurata rimasti feriti e alle loro famiglie, ringraziandoli per la professionalità e il coraggio mostrati a tutela della sicurezza dei cittadini". Solidarietà agli agenti è stata espressa anche dal ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana: "Agli agenti feriti vanno la mia massima solidarietà, tutta la mia vicinanza e gli auguri di una pronta guarigione".

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