Omicidio di Umberto Prinzi, uno dei fermati: “Non l'ho ucciso io”

Piemonte
L'auto di Prinzi Foto di archivio (ANSA)

Prinzi è stato ucciso con due colpi di pistola alla nuca e il suo corpo è stato ritrovato il 14 dicembre 2018 sulla collina di Moncalieri

Ha negato qualsiasi coinvolgimento con l'omicidio, Antonio Serra, 47 anni, uno dei due uomini fermati dai carabinieri di Torino con l'accusa di aver ammazzato Umberto Prinzi. L'altro uomo fermato, Nicola Termine, secondo quanto riferisce il suo avvocato Romano Console, "ha risposto alle domande dei magistrati e ha chiarito la propria posizione". Venerdì 22 marzo i due sono stati interrogati per la convalida del fermo dal Gip, Ambra Cerabona, che si è riservato la decisione. Il corpo di Prinzi è stato ritrovato il 14 dicembre 2018 sulla collina di Moncalieri, ucciso con due colpi di pistola alla nuca. Secondo gli investigatori, l'uomo è stato ammazzato sulla sua auto, una Lancia Delta.

Le parole di Serra

"Il 13 dicembre 2017, io e Termine abbiamo incontrato Prinzi sotto casa mia per provare la sua auto che eravamo intenzionati a comperare - ha spiegato Serra - Abbiamo fatto il giro dell'isolato. Cinque minuti al massimo. Poi io sono sceso dalla macchina e sono andato via". Serra, difeso dall'avvocato Enrico Moschino, ha spiegato di aver conosciuto Prinzi in carcere. "Una delle tante conoscenze che si fanno dietro le sbarre - ha detto Serra - Ci siamo rivisti qualche mese prima del 13 dicembre e ci sentivamo per questioni di macchine e di orologi. Ma non l'ho ammazzato".

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