Cadavere in un campo a Ovada, convalidato il fermo della 24enne

Piemonte
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)
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Il legale della donna: "Fuggiva da una situazione di pericolo". Sono in corso gli accertamenti biologici all'interno dell'auto per verificare un eventuale tentativo di violenza sessuale

È stato convalidato il fermo di Aurela Perhati, la 24enne albanese residente a Ovada in provincia di Alessandria. È accusata dell'omicidio volontario del uomo di 53 anni, Massimo Garitta, investito a morte in un campo alla periferia della città alessandrina. La donna, arrestata dai carabinieri, resta rinchiusa nel carcere di Vercelli, dove si trova dal 4 gennaio.

Il legale della donna: "Investimento non intenzionale"

"Durante l'interrogatorio nella casa circondariale di Alessandria - spiega il difensore Luca Amerio - Perhati ha ribadito la propria posizione, la dinamica dei fatti così come la ricordava e come è avvenuta, rimarcando fermamente la mancanza di volontà nel causare l'evento e la non intenzionalità dell'investimento. Ha spiegato che stava fuggendo da una situazione di pericolo", conclude Amerio.

Disposti accertamenti biologici e una perizia

Gli accertamenti biologici all'interno dell'auto potrebbero fornire elementi importanti per capire se la vittima abbia tentato o meno di violentare la donna. Verrà svolta anche una perizia sugli spostamenti della vettura nel campo dove è stato trovato il corpo di Garitta.

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