Le 376 creazioni, realizzate da uno studente di graphic design della Costa d’Avorio, sono visibili nell’applicazione dedicata Zouzoukwa e traggono ispirazione dalle vie della capitale Abidjan e dalla vita quotidiana del suo Paese d’origine
O’Plérou Grebet, uno studente di graphic design della Costa d’Avorio, dal 2018 ad oggi si è lanciato in una sfida senza precedenti: progettare delle emoji in grado di riflettere la cultura, le espressioni sociali, il cibo e la tradizione del suo Paese d’origine.
Le sue 376 creazioni, per realizzare ognuna delle quali ha impiegato all’incirca 4 ore di lavoro, sono visibili nell’applicazione dedicata Zouzoukwa (disponibile sia per sistema operativo iOS che Android), che tradotto dal Bété, la lingua del posto, significa immagine. Tramite la piattaforma gli utenti possono utilizzarle come adesivi o immagini autonome e inviarle ai propri contatti attraverso le varie piattaforme di messaggistica.
Ogni emoji è il frutto di quattro ore di lavoro
Per realizzare l’ampio catalogo di emoji africane, il giovane ventenne ha tratto ispirazione dalle vie della capitale Abidjan, dalla vita quotidiana e dai suoi amici. È così riuscito a tradurre in divertenti emoji alcuni dei simboli più importanti della cultura africana, con lo scopo, come raccontato dallo stesso O’Plérou Grebet, di “cambiare l'immagine che i media occidentali hanno dell'Africa: fame, povertà e guerre", mostrando “un lato diverso e positivo”.
I suoi progetti, diffusi dallo stesso designer sul suo profilo Instagram, hanno fin da subito attratto l’interesse dei suoi connazionali, che entusiasti della sua iniziativa hanno iniziato a inviargli richieste per nuovi disegni.
"Ho ricevuto congratulazioni e commenti incoraggianti da molte persone in tutta l'Africa, mi hanno detto che il mio lavoro è importante e non dovrei smettere”, ha raccontato il giovane al The Guardian.
Rappresentano termini africani altrimenti inspiegabili
I suoi colleghi dicono di essere riusciti tramite i suoi progetti a spiegare alcuni termini prettamente africani altrimenti inspiegabili.
“Penso che siano diventati popolari perché colmano una lacuna nella comunicazione digitale per gli africani. Il mio lavoro ci aiuta a comunicare in modo più chiaro, usando emoji che rappresentano il modo in cui viviamo e ciò che vogliamo dire", ha spiegato Grebet. Una delle sue emoji preferite è quella che rappresenta lo Zaouli, una maschera e una danza del popolo gouro della Costa d'Avorio.
"Il mio sogno più grande in questo momento è viaggiare in più paesi africani, scoprire le loro culture, trasformare i loro elementi culturali popolari e tradizionali in emoji", ha concluso il giovane graphic designer.