Attraverso una serie di tweet, il noto servizio di messaggistica ha comunicato che di essere stato al centro di un 'DDoS', che ha sovraccaricato i server di richieste inutili, causando agli utenti problemi di connessione. L'attacco proveniente forse dalla Cina
Telegram sotto attacco. Nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 12 giugno, il noto servizio di messaggistica ha comunicato attraverso alcuni tweet di essere stato al centro di un potente attacco informatico, noto come DDoS attack (Distributed Denial of Service), che ha creato problemi di connessione a diversi utenti americani e di altri paesi. Come spiega l’app, i server hanno cominciato a ricevere un’enorme quantità di richieste spazzatura che gli hanno impedito di elaborare le richieste di coloro che cercavano di accedere al servizio. Secondo Pavel Durov, creatore dell'app, l'attacco sarebbe stato ordinato dal governo cinese in concomitanza con le proteste in atto ad Hong Kong, paese dove Telegram è il servizio di messaggistica più utilizzato.
Hacker utilizzano reti di computer infettati da malware
Per esemplificare il problema, Telegram ha invitato gli utenti a immaginare di essere in coda presso un fast food e di vedere, all’improvviso, un’armata di lemming (piccoli roditori artici) entrare nel locale superando tutti e ciascun animale iniziare a ordinare il proprio panino nello stesso istante. I server erano così talmente impegnati a respingere tutte queste richieste che non riuscivano a soddisfare quelle degli utenti che volevano utilizzare il servizio. L’app ha poi spiegato che gli hacker responsabili dell’attacco si sono serviti delle ‘botnet’, ossia delle reti di computer appartenenti a utenti ignari di essere stati infettati da un malware. Segnalato alle 13.20 (ora italiana), l’attacco è terminato intorno alle 14.15. In ogni caso, Telegram ha rassicurato che i dati personali degli utenti non sono stati esposti.
Le novità dell’ultimo aggiornamento
Pochi giorni fa, Telegram ha rilasciato un nuovo aggiornamento, che ha portato importanti cambiamenti per quanto riguarda la privacy, i bot, le chat di gruppo e i canali pubblici. Sul fronte della sicurezza delle informazioni riservati degli utenti, l’app permette ora ai suoi fruitori di scegliere nel menu delle impostazioni se mostrare il proprio numero a tutti, a nessuno oppure solo ai profili salvati, e indica con l’etichetta ‘Truffa’ tutti gli account sospetti con cui si entra in contatto. L’update consente inoltre di integrare in modo più immediato i bot con i servizi web, in modo tale da permettere agli utenti di accedere a un sito direttamente tramite il proprio canale Telegram, senza dover uscire dall’applicazione. Infine, le chat di gruppo possono essere trasformate dai loro amministratori in forum di discussione, mentre i canali pubblici sono diventati accessibili anche a coloro che non hanno effettuato l’accesso a Telegram.