Apple: risolto il bug di FaceTime, la compagnia si scusa

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)
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Presto un aggiornamento del software consentirà agli utenti di utilizzare di nuovo tutte le funzioni dell’app, incluse le chiamate di gruppo 

Apple ha annunciato di aver risolto il bug dell’app di videochiamate FaceTime che talvolta permetteva agli utenti di ascoltare l’audio rilevato dall’iPhone del destinatario di una chiamata prima che quest’ultimo rispondesse. Per tutelare la privacy degli utenti, la compagnia ha sospeso le chiamate di gruppo ma ora che il problema è stato risolto le riattiverà presto tramite un aggiornamento del software. In una nota, Apple si è scusata con i clienti per il disagio e ha ringraziato la famiglia Thompson per aver segnalato prontamente il bug. L’azienda fondata da Steve Jobs ha cercato di risolvere il problema nel minor tempo possibile: dopo aver disabilitato le chiamate di gruppo ha iniziato subito a cercare una soluzione. Negli Stati Uniti, il procuratore dello Stato di New York ha da poco avviato un’indagine volta a verificare l’efficacia dei metodi con cui Apple informa e tutela i propri utenti.

Una minaccia per la privacy

Negli scorsi giorni, il bug di FaceTime ha creato non poco scompiglio nei possessori di device Apple dotati di una versione del sistema operativo iOS pari o superiore alla 12.1. Sui social media, molti utenti hanno raccontato che utilizzando l’applicazione in svariati casi la videoconferenza iniziava a prescindere dalla risposta del destinatario, permettendo così agli altri partecipanti di sentire l’audio catturato dal suo iPhone e, talvolta, persino di visualizzare le immagini riprese dalla fotocamera frontale. Poco dopo che il bug è stato scoperto, l’agenzia Dpa è entrata in contatto con un portavoce di Apple, il quale ha cercato di rassicurare gli utenti, spiegando che presto sarebbe stata resa disponibile una correzione tramite un aggiornamento del software.

La scoperta del bug

Il bug di FaceTime è stato scoperto da Grant Thompson, un ragazzino statunitense di 14 anni. Durante una chiamata di gruppo il giovane si è reso conto di riuscire a sentire l’audio proveniente dall’iPhone di un amico che poco prima aveva rifiutato il suo invito a partecipare alla videoconferenza. Dopo essere venuta a conoscenza del problema, la madre di Grant si è preoccupata e ha immediatamente contattato Apple.

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