In NABA il primo laboratorio permanente di Virtual Production: ecco come funziona

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Beatrice Barbato

Beatrice Barbato

Un laboratorio di virtual production, un nuovo modo di fare effetti speciali in tempo reale, dove i giovani possono formarsi e imparare sul campo le nuove tecnologie e arrivare formati nel mondo del lavoro. Siamo nella sede milanese di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, prima struttura scolastica a livello italiano e tra le prime a livello internazionale ad avere un laboratorio permanente di produzione virtuale

Siamo andati nella sede milanese di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti –  che offre corsi di primo e secondo livello nei campi del design, fashion design, grafica e comunicazione, arti multimediali, nuove tecnologie, scenografia e arti visive – per vedere in funzione il laboratorio di virtual production del campus, che permette di realizzare effetti speciali in tempo reale.

Così nascono i grandi film e le grandi produzioni

“Storicamente se uno guarda i backstage di alcuni grandi film, quello che vediamo è l’attore recitare in uno spazio verde e poi solo successivamente, dopo le riprese, il verde viene cancellato e vengono aggiunti gli ambienti digitali – spiega a Sky TG24 Emanuele Lomello, NABA Media Laboratory Manager – In questo caso, invece, lavoriamo tutto insieme: ciò che si vede negli schermi, è quello che viene registrato dalla telecamera. Ogni tanto spegniamo i ledwall e utilizziamo delle tute di mockup, tutine nere con dei puntini che sono riflettenti e quindi siamo in grado di analizzare il movimento del corpo, il movimento delle mani, molto complesso. E poi c’è la parte del volto: siamo in grado con i nostri sistemi di analizzare le espressioni facciali e riapplicarle alle animazioni 3D. lo facciamo in tempo reale”.

Una formazione al passo coi tempi

L’Accademia è la prima struttura scolastica a livello italiano ad avere un laboratorio permanente come questo, che consente agli studenti di formarsi in maniera continuativa su strumenti così complessi. “L’approccio di base che vogliamo avere è di una formazione che sta al passo con quello che sta avvenendo ma anche con quello che avverrà – spiega a Sky TG24 Vincenzo Cuccia, NABA Media Design and New Technologies, and Set Design Area Leader –  Ciò che abbiamo riscontrato parlando con le associazioni di categoria del settore dell’audiovisivo è l’esigenza di una maggiore formazione. Dove? Ad esempio nell’innovazione, nell’utilizzo di nuove tecnologie”.

I nuovi profili professionali

Corsi come quello di Creative Technologies, permettono, così, ai giovani di arrivare formati alle prime esperienze lavorative. “Sono numerosi i profili professionali creati proprio all’interno dei percorsi formativi dell’area di Media e Nuove tecnologie – prosegue Cuccia – sono relativi all’ambito del cinema, del game, dell’animazione e della produzione di azione di audiovisivi. Si va dalle figure legate all’ambito della scrittura, come sceneggiatori e registi, ai ruoli di produzione e di ambiti più specifici nella parte di 3D e di effects, come il 3D artist, ma anche gli animatori 3D o 2D. E poi abbiamo il settore del game grazie a cui vengono formati profili come il game designer o il game developer”. “Per noi quello che è importante come Accademia – conclude Lomello –  non è solo lavorare con gli studenti, ma lavorare sulla cultura che queste tecnologie possono portare. Sulla cultura del digitale, di base”.

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