Bestbefore, l'e-commerce salva-cibo che difende l'ambiente

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Rossella Petragallo

Una piattaforma che mette in vendita a prezzi vantaggiosi prodotti “imperfetti”, di fine stock e in scadenza ravvicinata, che altrimenti andrebbero buttati via, garantendo un risparmio per produttori e consumatori ma soprattutto per l’ambiente

Temperature sempre più alte, crisi idrica, fame e inquinamento. Il presente del nostro pianeta non è di certo positivo e il futuro non è roseo. Sono diversi i fattori che contribuiscono al disastro ambientale in corso, tra cui lo spreco alimentare. La speranza che questo caos non diventi irreversibile c’è, ma bisogna intervenire e farlo subito. Partendo dalle piccole abitudini di ognuno. Una tra tutte è scegliere di acquistare prodotti non proprio perfetti, ma le cui qualità e genuinità restano invariate. A metterli in vendita ci pensa Bestbefore, l’e-commerce del cibo imperfetto, di fine stock o in scadenza ravvicinata. Grazie a un algoritmo, la piattaforma è in grado di produrre sconti dedicati per questi prodotti, garantendogli così una seconda vita e quindi un guadagno sia per il produttore che per il consumatore. Spiega Nikas Bergaglio, Ceo di Bestbefore: "I produttori sono molto entusiasti. Ci cercano loro perché stanno pensando a nuove modalità per affrontare il tema dello spreco alimentare. Si sono accorti di quanto questo fosse anche per loro un grosso problema. I consumatori invece apprezzano sia il risparmio sul prodotto, potendo vedere soprattutto in questo periodo quanto ciò possa incidere sulle loro decisioni, sia dall’altro lato - e forse la parte più importante e un po’ più umana – la possibilità di fare qualcosa di veramente concreto per aiutare il nostro pianeta”.

Risparmio e praticità: come funziona la piattaforma online

Utilizzare Bestbefore è semplice: il produttore ritira la merce, che resta in vendita per sette giorni. L’algoritmo comincia a calcolare lo sconto, che parte dal 5 per cento per arrivare al 50, ma se il prodotto rimane invenduto viene rimosso dal sito. Un incentivo non da poco. Basti pensare che solo nel 2021 in Italia, secondo l’Osservatorio Waste Watcher International, ogni persona ha sprecato in media quasi 600 grammi di cibo alla settimana, 31 kili in un anno, mandando letteralmente in fumo oltre 7 miliardi di euro in totale. Ma non è solo il portafoglio a risentirne. A subire l’effetto peggiore dello spreco alimentare è la natura. Nikas Bergaglio, Ceo di Bestbefore:

“La Fao dice che un terzo di tutto il cibo prodotto nel mondo viene buttato. Quindi se riuscissimo a risparmiare quelle risorse necessarie per produrre quel terzo che viene scartato, sicuramente tutto l’ambiente ringrazierebbe”.

Quattro consigli per ridurre lo spreco di cibo

Per arginare il problema ognuno deve fare la sua parte. Bastano poche e pratiche dritte di economia domestica. Ecco quattro consigli da cui partire:

  1. Stilare una lista degli alimenti che servono davvero, in modo da non acquistare prodotti inutili o in eccesso
  2. Prediligere al supermercato i prodotti a scadenza ravvicinata, in modo che vengano consumati prima di finire nel cassonetto
  3. Cimentarsi in ricette svuota-frigo, buone e sane, per cucinare e non sprecare ciò che è rimasto in dispensa
  4. Ridurre o eliminare quei cibi detti “idrovori”, la cui produzione richiede l’impiego di un enorme quantitativo di acqua. La carne, ad esempio, seguita da formaggi, zucchero, latte e vino. 

Perché in un presente difficile, sono le piccole scelte di tutti i giorni a rendere il futuro più possibile. 

 

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