Social "pazzi" per l'audio, ecco come costruirsi una radio in casa

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Damiano Crognali

Con il successo dei podcast e l'avvento di Clubhouse sono sempre più i social network e i servizi musicali che si sono "buttati a capofitto" sui contenuti audio. Ecco tutte le novità del settore e due mixer per chi vuole trasmettere musica e parole

L'avvento dell'audio sui social ha rivoluzionato il modo in cui gli utenti stanno in Rete. Dai podcast ai messaggi vocali alle audio room, quella della voce è una ondata nella quale occorre muoversi tecnologicamente preparati per creare contenuti di qualità.

La Zoom, azienda giapponese che produce i noti registratori vocali, ma anche mixer e apparecchi per catturare il suono per i professionisti del settore audio, che in Italia viene distribuita da Mogarmusic, ha immesso nel mercato una serie di prodotti audio per fare social audio, cioè per creare contenuti di qualità professionale anche se non si è tecnici del suono e trasmettere sulle piattaforme di social network che stanno cavalcando il trend dell'audio.

Podtrack P8 di Zoom
Podtrack P8 di Zoom

Il Podtrack P8

L'ultimo uscito è il mixer Podtrack P8, una console radio-home-studio che permette di registrare fino a 6 piste audio, gestire jingle, suoni e musiche, ma soprattutto ha la possibilità di collegare il microfono al computer e allo smartphone in Bluetooth grazie al BTA e trasmettere sui social network in diretta con un audio di qualità, come se ci trovassimo in una Radio.

 

Noi di Sky TG24 lo abbiamo provato in smart-working e ci ha permesso di registrare un audio professionale, trasmettere in diretta sui social media e registrare il tutto per la post-produzione, senza perdere nulla della qualità di uno studio. Prodotti professionali dai costi contenuti e l'ascesa dell'audio sui social, ci ha lasciato la sensazione di vivere di nuovo le emozioni delle radio libere degli anni Settanta in Italia. Il Podtrack P8 si può usare in mobilità con 4 pile stilo, registrare su una scheda di memoria SD, avere il pre-ascolto prima della messa on air e si possono agganciare fino a 6 cuffie per far partecipare al programma in diretta i nostri amici, ma anche persone connesse a distanza.

Il "fratello minore" P4

Ma per le registrazioni e la trasmissione in giro, per le strade di una città o in montagna o campagna, connessione wi-fi permettendo, la Zoom ha ideato anche il mixer portatile Podtrack P4, una console che permette di collegare fino 4 piste audio, compresa la connessione con lo smartphone. La leggerezza di questo mixer permette di portarlo con una mano, è grande quanto uno smartphone, così si possono intervistare le persone per strada, trasmettere in diretta su una delle piattaforme social audio, usare jingle, suoni e registrare l'audio della diretta e poi fare una post-produzione.

Mixer Zoom Podtrack P8 e P4, Pro e Contro

PRO

  • Si collegano e trasmettono con ogni smartphone
  • Intuitivi da usare, si possono collegare a qualsiasi microfono e device digitale

CONTRO

  • In mobilità funzionano solo con batterie stilo e consumano velocemente energia se connessi allo smartphone
  • Il modello P4 non è touchscreen

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Il mixer portatile Podtrack P4 di Zoom
Il mixer portatile Podtrack P4 di Zoom

Con questi due apparecchi dunque si può fare una radio da casa oppure per strada, basta dotarsi di un account su un social network, che permette la condivisione dell'audio e l'ascolto in diretta. Ma quali sono queste piattaforme che stanno cavalcando il trend dei social media basati sulla voce? Eccone un elenco, che promette di diventare sempre più numeroso.

Clubhouse

Si può dire che è stata la piattaforma social che ha fatto partire il boom di quello che possiamo definire il fenomeno del social audio, ma anche della radio-home-studio. Grazie ad un mixer digitale come i Podtrack P4 o P8, e un buon microfono, è possibile creare su Clubhouse un vero e proprio programma radio condiviso, fatto insieme con il pubblico.

Twitter

La piattaforma dell'uccellino è stata la prima ad incorporare l’audio sulla propria app. Oltre ai tweet si possono creare spazi, cioè stanze virtuali in cui gli utenti si riuniscono per parlare a voce dei più svariati argomenti. I partecipanti possono semplicemente ascoltare, oppure decidere di intervenire "alzando la mano", proprio come su Clubhouse.

Telegram

Ha immesso sui propri canali la funzione delle audio-room. In queste chat gli amministratori possono parlare alla audience ma anche permettere ai partecipanti di "alzare la mano" e avvisare che vogliono intervenire, come una chiamata durante un talk show dal vivo.

Discord

Si tratta di una piattaforma frequentata da giovanissimi e dai gemer, è un servizio di messaggistica istantanea che permette la creazione di canali vocali dove tutti possono parlare liberamente, ma da poco ha anche introdotto gli stage-channel, con persone che parlano e poi ci sono gli ascoltatori.

Spotify

La piattaforma svedese audio-first per eccellenza, la più nota in Italia per l'ascolto dei podcast, ha acquisito Locker Room, una app che permette agli appassionati di sport di discutere in tempo reale degli eventi sportivi, ma questa acquisizione ha l’obiettivo di aprire Spotify ai contenuti in live e ai commenti, permettendo ad artisti e podcaster di interagire coi propri fan. Inoltre ha da poco aperto agli audiolibri grazie ad un accordo con Storytel, i cui contenuti potranno essere usufruiti anche su Spotify stessa.

Facebook

Sta incorporando sulla propria app le funzionalità audio tramite i  Soundbites, cioè le note vocali accanto a foto, post e video; ma anche con le Live Audio Rooms, stanze audio in diretta, chiaramente ispirate a Clubhouse, e poi coi Podcast, che si potranno ascoltare direttamente su Facebook stessa accanto a tutte le altre piattaforme di ascolto podcast, come Spotify, Amazon Music o Apple Podcasts.

LinkedIn

Il social network dedicato al lavoro e alla carriera sta lavorando allo sviluppo di stanze vocali per le connessioni professionali, dove ovviamente le conversazioni a voce saranno incentrate sul tema del lavoro.

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