Si trova in Umbria la prima foresta collegata a internet. Il progetto sperimentale “Trace-Talking Trees” nasce con l’intenzione di migliorare i sistemi di certificazione delle foreste e delle piantagioni
L’innovazione a servizio della natura. Protagonista del progetto scientifico che si chiama “Trace -Talking tree” è il cuore verde d’Italia, l’Umbria, nel bosco di Piegaro a Città della Pieve. Qui si trova la prima stazione di monitoraggio del cambiamento climatico basato su dati relativi all’ecosistema forestale, raccolti grazie a un sistema di ultima generazione "Tree Talker" fondato sull’internet delle cose applicato agli alberi.
Ecco come funziona
Su trenta alberi sentinella, appartenenti a diverse specie, sono stati installati sensori per misurare diversi parametri eco-fisiologici in tempo reale - oltre 10.800 da ben 450 giorni - con rilievo a distanza delle condizioni fitosanitarie della foresta intera. Si tratta di luce, bande di colore, lunghezza d’onda, acqua trasportata alla pianta, accrescimento diametrale dell’albero e misura dello stoccaggio di carbonio. Obiettivo: controllare il patrimonio boschivo e migliorare le capacità di monitoraggio ambientale. I dispositivi installati si alimentano grazie a una batteria agli ioni di litio e a dei piccoli pannelli fotovoltaici.
La foresta "che canta e che suona"
La foresta di Piegaro, 146 ettari con certificazione di gestione forestale sostenibile, di proprietà della famiglia Margaritelli, nome storico nella lavorazione del legno e del design, è protagonista anche di un altro progetto. Oltre a Trace è nato “Natural Genius”, progetto musicale che ha trasformato il bosco in una grande installazione sonora multisensoriale intitolata “Resona Trees”: alberi che suonano sfruttando le vibrazioni del legno, come a voler sottolineare che la natura ispira anche l’arte, la cultura e la tecnologia.