Kaspersky a Sky TG24: “Internet delle cose e infrastrutture nel mirino degli hacker”

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Alberto Giuffrè

Il fondatore e Ceo della società che produce uno degli antivirus più diffusi parla dei possibili rischi dei prossimi mesi: “I criminali stanno diventando più intelligenti e imparano a conoscere nuove tecnologie”

Meno attacchi tradizionali a smartphone e computer e più attenzione a infrastrutture, trasporti e altri sistemi cruciali. E’ questa la traiettoria del crimine informatico secondo Eugene Kaspersky, l’informatico a capo della società che produce uno degli antivirus più diffusi 

 

Cosa è accaduto durante l’emergenza?

“Molta più gente del solito si è spostata online e i criminali hanno avuto più opportunità per attaccare. Aprile è stato il mese peggiore in Europa. A livello globale gli attacchi informatici sono cresciuti del 35%. In alcune aree gli attacchi alle reti sono aumentati di dieci volte rispetto a prima”. 

 

E con le riaperture?

“A maggio c’è stato un calo. Non sappiamo ancora cosa sia successo. Secondo me i criminali hanno rubato così tanti dati che non hanno bisogno di altre vittime. Hanno bisogno di trasformarli in contanti. Insomma, hanno preso così tanti pesci e adesso devono venderli. Non so, è un’ipotesi”. 

 

Cosa c’è da aspettarsi nei prossimi mesi?

“Difficile fare previsioni. Le nuove aree di interesse sono l’Internet delle cose e le infrastrutture industriali. La maggior parte dei criminali sono ‘junior’, non sono professionisti. Ma stanno crescendo, stanno diventando più intelligenti e imparano a conoscere nuove tecnologie. E così cercano anche nuove opportunità. Quindi posso immaginare meno attacchi tradizionali e più concentrazione sulle infrastrutture e i trasporti”. 

Che ruolo devono avere secondo lei le istituzioni, ad esempio l’Ue, nella sicurezza?

“Abbiamo bisogno di quattro cose. Uno: la tecnologia per proteggerci, come quella che facciamo noi. Due: più forze dell’ordine e indagini sui criminali. Tre: educazione alla sicurezza. Quattro: più regole sul cyberspazio. Non parlo di controllo delle Reti da parte dei governi ma più attenzione sulle infrastrutture cruciali. I servizi importanti devono essere regolamentati dai governi. Non c’è altro modo. Cyber non è soltanto nei nostri smartphone o computer, è ovunque: centrali elettriche, trasporti, dispositivi medici. Dipendiamo sempre più dal cyber”.

 

Cosa accadrà con il 5g?

“Il 5g è in grado di raccogliere molti più dati di altre tecnologie e trasportarli al cloud. Le nostre abitudini di vita verranno registrate ancora di più. Ma cosa può accadere se il cloud finisce sotto attacco? Questo aspetto apre degli scenari spaventosi”.

 

Si avvicinano le elezioni Usa. Cosa dobbiamo aspettarci?

“Quello che abbiamo visto in passato non sono attacchi hacker ma solo un cattivo uso dei social media. Un aspetto importante che riguarda tutti i paesi sarà invece garantire un voto online anonimo e sicuro. Le nuove generazioni si rifiutano di andare al seggio. Per questo noi abbiamo elaborato un sistema basato sulla blockchain che stiamo sperimentando in alcune zone della Russia”.

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