Ai microfoni di Sky TG24 Guive Balooch, vicepresidente globale dell’incubatore tecnologico di L’Oréal, spiega come usare il beauty tech per offrire alle persone un’esperienza unica e perfetta
È la sfida dell’incubatore tecnologico di L’Oréal: una scommessa che parte dalla tecnologia per giungere alla trasformazione digitale applicata non solo alla cosmesi ma anche alla bellezza. Si tratta di una scommessa del gruppo cosmetico mondiale che nel 2018 ha investito in ricerca e sviluppo hi tech 914 milioni di euro, depositando nel solo 2017 ben 505 nuovi brevetti.
L'incubatore tecnologico
Un laboratorio di idee composto da ricercatori, esperti e accademici che insieme sviluppano ricerche e tecnologie all’avanguardia che permettono di porre al centro di questa innovazione gli individui, le persone. Non solo bellezza ma anche salute e benessere, per chi ad esempio è stato colpito da un incidente o da una menomazione, grazie all’intelligenza artificiale, al bioprinting, alla stampante 3D. “È così che per ogni viso, pelle, corpo e capello, verrà trovata la soluzione più adatta, innovativa e personalizzata”, ha spiegato Guive Balooch, vicepresidente globale dell’incubatore tecnologico di L’Oréal.
Le applicazioni pratiche
Il gruppo ha sviluppato progetti per diverse esigenze. Tra i più interessanti il Makeup Genius, un tester di trucco virtuale che suggerisce e guida nella ricerca e nell’applicazione del maquillage più opportuno attraverso una app di realtà aumentata. Oppure il My Skyn Track UV di La Roche-Posay, un sensore che si può indossare, privo di batterie ma ricaricabile da solo, che misura l’esposizione ai raggi UV, all’inquinamento e attraverso una app sullo smartphone elargisce consigli per evitare rischi sulla salute, come ad esempio contrastare l’aumento di malattie legate alla pelle per la prolungata esposizione ai raggi solari e all’inquinamento ambientale.