Un team internazionale di ricerca guidato dal Cnr-Iliesi ha svelato i testi andati carbonizzati durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Il risultato apre un importante scenario sullo studio dei rotoli
Leggere i papiri di Ercolano rimasti carbonizzati durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Adesso è possibile grazie a una tecnologia non invasiva sperimentata da un team internazionale coordinato dall’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee del Cnr. Il gruppo di lavoro, grazie alla tecnica dell’”hyperspectral imaging”, è approdato alla decifrazione del testo greco nascosto sul verso della celebre Storia dell’Accademia di Filodemo di Galdara, uno dei tanti rotoli conservati dalle ceneri del Vesuvio e parte di un’opera più ampia, intitolata Rassegna dei Filosofi, la più antica storia della filosofia greca in nostro possesso.
La tecnica
Gli esperimenti di hyperspectral imaging – una tecnologia non invasiva – sono stati eseguiti nella Biblioteca Nazionale di Napoli mediante laboratori mobili del Cnrs/Museo di Storia Naturale di Parigi. Questo sistema lavora con spettro infrarosso ad onda corta, spiega Graziano Ranocchia dell’Iliesi, e “ha rivelato per la prima volta diverse parti di testo greco. La tecnica utilizzata – prosegue – riesce a penetrare in profondità negli strati del materiale, diversamente dalla fotografia a infrarossi a 950 nanometri finora messa in campo per questo tipo di studi”.
Nuova “luce” per filosofia e a letteratura
“La lettura di centinaia di rotoli preservati a Ercolano dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e appartenenti all’unica biblioteca antica in nostro possesso – continua ancora Ranocchia – sono stati scoperti a metà del Settecento. Questa straordinaria collezione ci trasmette opere inedite di illustri filosofi greci come Epicuro e Crisippo, solo in parte riportate alla luce, in grado di rivoluzionare le nostre conoscenze nel campo della filosofia antica e della letteratura classica”.