La scrittrice omaggiata da Google, nata a Boston il 27 ottobre del 1932, avrebbe compiuto 87 anni. Morì suicida a 31 anni. Solo due libri sono stati pubblicati quando era in vita, tutte le altre opere sono uscite postume dandole enorme popolarità fino ad oggi
Le sue opere
Solo due libri sono stati pubblicati quando era in vita: la raccolta “The Colossus” del 1960 e il romanzo in parte autobiografico “La campana di vetro”, uscito un mese prima della sua morte. Le altre opere, compresi i preziosi Diari, sono uscite tutte postume ed è stata anche la prima a ricevere il Pulitzer per le sue poesie dopo la morte. La poetessa americana, autrice di “Ariel”, “Lady Lazarus”, “Le muse inquietanti”, è stata tradotta con grande empatia da un'altra grande poetessa, Amelia Rosselli, che 33 anni dopo, l'11 febbraio 1996, sarebbe morta suicida lo stesso giorno della Plath.
Il rapporto con Ted Hughes
Al college a Cambridge aveva conosciuto il poeta Ted Hughes con cui si sposò nel 1956 e da cui ha avuto due figli, Frieda e Nicholas. Il tormentato rapporto con Hughes, che la tradiva e da cui si separò in modo traumatico, è documentato in “Sylvia Plath” da Linda Wagner-Martin, professoressa di Inglese e Letteratura Comparata all'Università della North Carolina, la prima a consultare i suoi diari e la corrispondenza privata. Autore di “Lettere di compleanno”, con 88 poesie sulla Plath o in risposta ai suoi scritti, Hughes, editore della moglie, fece i conti tutta la vita con la morte di Sylvia, arrivando anche a rimaneggiare i suoi scritti. ''Sono parecchie dozzine le poesie note ai lettori della Plath di cui Hughes riscrisse il testo, in modo che non rimanesse niente di marcatamente originale. Il suo scopo non era tanto generare confusione quanto piuttosto cancellare il biasimo che lo perseguitava dalla morte della Plath'' spiega la Wagner-Martin.