Google, 9 miliardi ad Apple per restare su iPhone

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Secondo un report di Goldman Sachs, rimanere il motore di ricerca predefinito su Safari garantirebbe a Mountain View un grande canale di acquisizione di traffico

Pur rimanendo rivali su diversi fronti, dai sistemi operativi mobile agli smartphone, Google e Apple rinnoveranno la partnership che permetterà all’azienda di Mountain View di continuare a restare sugli iPhone e sugli altri dispositivi iOS come motore di ricerca predefinito. Il prolungamento dell’accordo è stato rivelato da un report di Goldman Sachs pubblicato da Business Insider, che parla di una cifra di circa 9 miliardi di dollari che Big G sarebbe disposto a pagare per assicurarsi la posizione di privilegio sul browser Safari. Una somma ingente ma che secondo Rod Hall, autore dell’analisi, garantirebbe importanti vantaggi a entrambi i colossi tecnologici.

Cifra in aumento

D’altra parte, il sodalizio tra le due compagnie californiane non rappresenta una novità. Nonostante l’assenza di un annuncio ufficiale, la collaborazione esisterebbe ormai dal 2014, quando durante la battaglia legale condotta da Oracle nei confronti di Google alcuni documenti rivelarono come quest’ultimo avesse versato a Cupertino un miliardo di dollari per integrare il proprio motore di ricerca sul browser degli iPhone. La cifra sarebbe aumentata fino a toccare i 3 miliardi nel 2017, arrivando in seguito ai 12 di cui riferisce ora Goldman Sachs. Ma perché la casa di Mountain View sarebbe disposta a un simile investimento? Secondo quanto spiegato dal report di Hall, Apple rappresenterebbe “uno dei più grandi canali di acquisizione di traffico per Google”.

Safari, un rivale prezioso

Secondo le stime pubblicate, infatti, il 50% dei ricavi di Google ottenuti grazie alla pubblicità proverrebbero da device iOS. Pur dominando globalmente con il suo browser Chrome, diffuso tra il 59,7% degli utenti, Big G non ignora la popolarità del rivale Safari, utilizzato dal 14,5% a livello mondiale e dal 31% dei navigatori soltanto negli Stati Uniti. Nel giugno del 2013, Apple decise di utilizzare Bing come motore di ricerca predefinito per i risultati dati da Siri, affidandosi invece a Google sul proprio browser. La situazione è poi nuovamente cambiata nel 2017, quando Mountain View fu scelto anche per le ricerche attraverso l’assistente virtuale di cui sono dotati gli iPhone.

Tecnologia: I più letti