Qwant, accordo con Brave per rafforzare la privacy

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Immagine di archivio (Getty Images)
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In Francia e Germania il motore di ricerca che non profila gli internauti sarà integrato nel browser open-source per offrire funzionalità che non mettano a rischio i dati degli utenti 

Il motore di ricerca Qwant compie un altro passo verso il rispetto della privacy degli utenti siglando un accordo con Brave, il browser open source con funzionalità di blocco della pubblicità e dei tracker dei siti web. Il servizio francese, già noto per la politica che consiste nel non voler identificare gli internauti, rinunciando così a ottenere i loro dati, ha stretto la partnership con il software sviluppato nel 2015 allo scopo di “promuovere e diffondere il rispetto delle informazioni personali sul web”. Con questa nuova intesa, Brave sceglie dunque di abbandonare Google almeno in Francia e Germania, paesi nei quali Qwant sarà il motore di ricerca predefinito.

Funzionalità di navigazione sicure

Qwant è nato nel 2011 ed è poi stato lanciato nel 2013, imponendosi negli anni come un valido concorrente del servizio offerto dall’azienda di Mountain View grazie alla volontà specificata fin da subito di non voler utilizzare metodi di tracciamento o cookies per profilare gli utenti. Secondo quanto affermato dalle due società in un comunicato congiunto, l’accordo che coinvolgerà i due paesi europei riguarda “150 milioni di persone e offre nuove funzionalità di navigazione e ricerca che non mettono a rischio i loro dati”.

No alle pubblicità invasive

Fondato nel 2015, Brave conta attualmente più di 4 milioni di utenti attivi ogni mese e dal 2018 è disponibile per Windows, macOS, Linux, iOS e Android. L’ad-blocker integrato nel browser è in grado di sostituire le classiche pubblicità invasive con banner alternativi, non fastidiosi e privi della funzione di tracciamento dati. L’azienda ha dichiarato di essersi affidata al servizio francese perché “grazie all'accordo con Qwant, sarà in grado di estendere la protezione della privacy anche all'interno delle ricerche effettuate attraverso il motore di ricerca”. Secondo il Ceo e Co-fondatore di Brave Brendan Eich, la partnership stretta tra le due compagnie consentirà agli utenti “un'esperienza di navigazione che non viola in alcun modo la loro vita personale”. 

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