I videogame esplodono e invadono le case, diventando materia da gioco domestico con gli home computer e le console di Nintendo e di Sega. Da Pac- Man a Super Mario Bros, ecco la classifica dei titoli più gettonati dell’epoca
E’ negli anni ’80 del secolo scorso che si verifica quel Big Bang creativo e tecnologico che trasforma il videogame in qualcos’altro, cominciando a riportare gli appassionati nelle proprie case perché diventa possibile giocarci in maniera relativamente più economica (addio stillicidio di monetine), più sicura per i genitori timorosi, più prolungata e più rilassante.
Grazie agli Home Computer come il Commodore 64 o lo ZX Spectrum, il giocatore comincia a vivere esperienze nuove e strabilianti, vere e proprie avventure sofisticate e complesse, cominciando inoltre a interagire con la programmazione di giochi più o meno elementari, imparando un nuovo linguaggio. Con l’arrivo del Famicon, ovvero il Nintendo Entertainment System, e del Sega Master System si leva l’aurora del videogioco moderno. Nascono le prime saghe iconiche tuttora esistenti, si definiscono i generi del videogioco. Tra gli innumerevoli capolavori di quegli anni palpitanti di sogni numerici che è così arduo non citare, ecco i nostri dieci titoli capitali e imprescindibili.
10 - Sim City (1989)
La simulazione strategica e gestionale dell’edificazione di una città inventata con genio e estro architettonico e urbanistico da Will Wright. Il tempo scorre e non ce ne accorgiamo mentre lavoriamo per i cittadini della nostro utopia metropolitana, qualche volta premiati dalla bravura e dalla fortuna, talvolta annientati da un improvviso disastro. Formativo.
9 - Prince of Persia (1989)
L’esotica, a tratti persino terrificante, avventura del principe dell’antica Persia inventato da Jordan Mechner per Apple II e inevitabilmente defluita su altre piattaforme per la sua qualità ludica. Avveniristico per l’utilizzo del “rotoscoping” al quale si devono animazioni straordinarie, in Prince of Persia lottiamo per amore contro un mago e le sue minacce, con il tempo che ci morde le caviglie.
8 - Knight Lore (1984)
Uscito per la prima volta su ZX Spectrum, questa oscura avventura di cavalleria e licantropia è ambientata in un maniero disseminato di nemici e trabocchetti. S tratta di un’epopea lunare appartenente al ciclo di Sabreman, già protagonista del bellissimo Sabre Wulf, sviluppata da Ultimate Play the Game, che poi divenne la leggendaria Rare.
7 - Maniac Mansion (1987)
Avventura grafica per Commodore 64, poi denominata “punta e clicca” per la sua giocabilità, prodotta da quella fucina di artisti che compose la Lucasfilm Games. Controlliamo un ragazzo in un’avventura dall’evoluzione non-lineare per salvare la fidanzata dalle mire di uno scienziato pazzo. Un’esperienza che non si dimentica, talvolta buffa ma soprattutto inquietante.
6 - Dragon Quest (1986)
Yuji Hori inventò il gioco di ruolo giapponese, con i disegni di Akira Toriyama l’inventore di Dragon Ball. Il videogame allora divenne territorio di storie favolose e lunghissime, di magie e spade, di combattimenti strategici a turni e di personaggi carismatici come quelli dei fumetti o dei cartoni animati. Per la console di Nintendo e poi per altre. Hironobu Sakaguchi vi si ispirò parzialmente per il suo venturo Final Fantasy.
5 - Elite (1984)
Sviluppato da David Braben e Ian Bell, questo gioco vasto ed esaltante come lo spazio profondo propose la prima, minimale grafica tridimensionale su un Home Computer. ci trasformò in piloti dell’oceano stellare, ci illuse, meravigliandoci, di viaggiare verso l’infinito e oltre.
4 - Pac-Man (1980)
Tormentone delle sale-giochi, questo labirintico “Arcade” inventato da Toru Iwatani oltre a essere divenuto una leggenda dell’immaginario e la palestra ludica di milioni di videogiocatori in erba, è un videogame essenziale quanto straordinariamente profondo. Indimenticabile la sua musica, mentre ci trasformiamo sullo schermo in una gialla sfera masticante, inseguiti da fantasmi policromatici in tortuosi labirinti. Da giocare per ore, avendo monetine a sufficienza.
3 - Tetris (1984)
Nato su un computer dell’Università Russa delle Scienze dal genio di Alexey Pajitov, Tetris è il gioco che persino chi non videogioca ha provato almeno una volta, oppure quello destinato a diventare l’unico amore videoludico della sua vita. Diffuso successivamente su diverse piattaforme, questo puzzle-game a base di blocchi geometrici da incastrare è immediato, ipnotico e ferocemente strategico, pura astrazione che non conosce la tirannia del tempo, permanendo negli anni pressoché identico a se stesso, perché perfetto.
2 - The Legend of Zelda (1986)
Di nuovo Nintendo e di nuovo Shigeru Miyamoto, con il gioco d’avventura definitivo e germinale, capostipite di una serie che mutando negli anni continua anche oggi a impostare nuovi parametri di bellezza e qualità. Così longevo da necessitare, per la prima volta, di un sistema di salvataggio affinchè il giocatore potesse continuare da dove aveva abbandonato l’avventura, Legend of Zelda è un’epopea fantasy che diventa la cronaca di un viaggio mai prima sperimentato in lande virtuali. Un vero dono all’umanità, alle persone di qualsiasi età che non hanno mai smesso di giocare e sognare.
1 - Super Mario Bros (1985)
Già diventato un’icona nelle sale gioco con Mario Bros e prima ancora, quand’era nominato solo come “jumpman” in Donkey Kong, l’idraulico italiano diventa protagonista di una strabiliante avventura, troppo lunga per essere goduta e giocata compressa in un cabinato. Super Mario Bros. inaugura e definisce il genere del “platform” con i suoi salti e i potenziamenti, ci porta a spasso per un fungino mondo favoloso alla ricerca di una principessa rapita, ci delizia con suoni e musiche accattivanti come mai prima e conferma il genio del suo autore, Shigeru Miyamoto, oltre che la versatilità della prima console di Nintendo. Ancora il migliore videogame per imparare la disciplina del gioco elettronico, un’opera d’arte intramontabile.