Polestar, la nuova spinta della Stella elettrica
Drive Club, la rubrica sui motoriIn tempi difficili per i veicoli a spina, la casa svedese di elettriche performanti non vuol sentir parlare di passi indietro. Dal nuovo temporary store di piazza San Babila a Milano (fino a dicembre), l'annuncio di un nuovo modello di business, la sfida al mercato con la "marziana" Polestar 4 e l'avvio della produzione in Corea del Sud. Scatta la fase 2 della strategia globale targata astro polare.
Vicina ai rivenditori: il modello NGA
Se per il mercato dell'auto c'è aria di tempesta, la Stella Polare non può certo spegnersi. Anzi, proprio perché incarna la più audace scommessa oggi in giro - il total electric premium europeo di nuova generazione - Polestar intende archiviare la frenata delle vendite e i contraccolpi della crisi di settore guardando avanti in modo mirato. Cambia, per cominciare, il modello di distribuzione: diventa NGA, Non-Genuine-Agency. Si tratta di un approccio più incentrato sui rivenditori, che consente ai partner di ritagliare meglio l'offerta al cliente, lasciando intatti filosofia, caratteri e qualità del brand. La strategia individuata dal nuovo a.d. Michael Lohscheller ha l'Italia tra i primi mercati di applicazione. Nei prossimi mesi vedrà la luce la collaborazione con due nuovi partner, a Modena e Torino, sedi di due nuovi Polestar Space, in aggiunta a quelli di Milano e Roma.
Benvenuta Polestar 4, l'auto dei primati nominata portabandiera
La berlina fastback Polestar 2 è stata il biglietto da visita della Stella nel nostro Paese. Il modello realizzato in Cina si è aggiornato nella versione MY24 con maggiore autonomia e nuove dotazioni hi-tech, a cominciare dalla smartzone frontale. Ora la casa svedese controllata da Volvo - di proprietà del colosso cinese Geely, - promette di imporre la sua impronta con due modelli SUV a emissioni zero. Crossover dagli spazi generosi, Polestar 3 è prodotto negli Usa: reinvenzione della categoria in termini di centimetri e impronta carbonica, è ritagliato soprattutto per il mercato nordamericano. Ma è con P4, un innovativo SUV coupè, che il marchio venuto dal freddo certifica i propri record. Si va dal sorprendente lunotto virtuale all'ambient lighting ispirato al sistema solare, dallo stemma retroilluminato fino alla sostenibilità di materiali e filiera produttiva (è l'auto del gruppo con la carbon footprint più bassa). Abbiamo osservato Polestar 4 qualche mese fa e aspettiamo di poterla guidare. Ora intanto scopriamo che ha anche i sedili posteriori reclinabili e vola da zero a cento in 3,8 secondi. Altro pilastro: come le sorelle, Polestar 4 sposa la filosofia "zero spazio inutile": minor altezza nonostante l'ampio volume interno. Davvero difficile trovarle un difetto, incognita prezzo a parte.
La Stella sbarca in Sud Corea
Una Stella Polare che brilli su tutti gli oceani ha bisogno di una visione industriale multipolare. Scelta particolarmente azzeccata in tempi di acque agitate per i dazi occidentali sulle auto cinesi. La casa di BEV performanti ha stretto un accordo con Renault Korea Motors per produrre Polestar 4 nel mega stabilimento di Busan, in Corea del Sud. Strategica anche la collaborazione con la coreana SK-On per i moduli di celle per le batterie. Ennesima conferma di un approccio definito "asset-light", che consente al gruppo di produrre contemporaneamente in 5 diversi siti, distribuiti su 3 continenti. Questo taglio de-centralizzato del business è il cardine della crescita globale del marchio di Göteborg, presente in 27 mercati mondiali e di prossimo sbarco in altri 7 entro l'anno a venire.
In direzione ostinata e contraria (alla resa)
La mission total electric di Polestar (escluso l'ibrido P1, test-vetrina venduto in edizione limitata) è una scelta di campo e di orizzonte. Una visione green, frutto del suo dna e dalla quale il marchio svedese non può immaginare di abdicare. Le difficoltà dei mesi scorsi, con il target di vendite 2023 inferiore a 60mila e la riduzione della partecipazione da parte della cugina Volvo, sono in realtà la prova provata di una sfida audace. La tempesta era prevedibile: il segmento del lusso a spina è proprio quello che paga il prezzo più caro sul mercato. A causa di una saturazione delle offerte, della fine della luna di miele con le emissioni zero (fisiologica - crediamo - nella prima fase) e della temuta invasione delle elettriche "native" cinesi. Ma forse, immaginiamo, proprio per questo la Stella Polare vuole restare lassù: per fare da guida, da riferimento per i naviganti disorientati sulla rotta della sostenibilità
Un hub della mobilità in piazza San Babila
A conferma dell'importanza del mercato italiano, Polestar raddoppia la sua esposizione su Milano. Oltre allo Space di via Fantoli 28, la casa svedese apre un temporary store (fino al 9 dicembre 2024) in Corso Venezia 2 a Milano, affacciato sulla centralissima Piazza San Babila. Una vetrina ambiziosa per esplorare tutta la gamma di veicoli del marchio, con l'aiuto di Polestar Specialist e la possibilità di prenotare test drive in loco o sul sito. Anzi, di più: un hub della mobilità, per informarsi sul mondo emissioni zero. Gli uffici amministrativi avranno sede invece in piazza Vetra. “Espandendo la nostra rete di partner e introducendo un modello di distribuzione più dinamico, siamo sicuri di poter offrire ai consumatori italiani un'esperienza ancora migliore mentre esplorano i nostri veicoli elettrici premium" ha affermato il managing director di Polestar Italia Dimitris Chanazoglou.
Una dritta per voi, quando passate dalle parti di San Babila: se il brivido della Stella vi punge, chiedete qualche info in anteprima sulla prossima nata, Polestar 5. L'auto del futuro.