Bill Gates, dieci frasi che raccontano il fondatore di Microsoft

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Bill Gates (Getty Images)
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L'imprenditore statunitense, nato a Seattle il 28 ottobre 1955, compie 63 anni. Ha dato vita al gruppo creatore di Windows a 20 anni e oggi è un filantropo a tempo pieno

Bill Gates compie 63 anni. Nato a Seattle il 28 ottobre 1955, ha costruito dal nulla l'impero Microsoft. È diventato l'uomo più ricco del mondo e ancora adesso resiste sul podio. Ha ormai da tempo lasciato gli incarichi operativi nella compagnia, dedicandosi all'attività filantropica assieme alla moglie nella Bill & Melinda Gates Foundation. Oltre ad alcuni prodotti che hanno cambiato la storia dell'informatica e del mondo intero (come Windows), Gates viene ricordato anche per alcune sue frasi storiche.

Come diventare un grande imprenditore

Nel mondo tecnologico americano è molto sentito il tema del “fallimento”. Solo attraverso le cose che vanno male si può imparare davvero. E Gates è uno degli alfieri di questo principio. Lo ha ripetuto più volte, dall'alto dei suoi risultati: “Il successo è un pessimo insegnante. Convince le persone intelligenti a pensare di non poter perdere”.

L'altro grande monito, legato al fallimento, è la necessità di imparare dai propri errori: “I tuoi clienti più insoddisfatti sono la tua più grande fonte di apprendimento”.

Celebre è anche una sua frase sul rischio imprenditoriale: “Per ottenere grandi vittorie, a volte è necessario prendersi grandi rischi”. Come fece Gates, spronato dall'amico e futuro socio Paul Allen, quando abbandonò Harvard per fondare Microsoft nel 1975.

Il successo di Microsoft

Bill Gates non ha di certo la presenza scenica di Steve Jobs e offre un'immagine più bonaria. Tuttavia non sono mancate frasi piuttosto bizzarre e alcune stilettate maligne ai concorrenti sconfitti. Il Computer History Museum raccoglie la storia dell'informatica dal 1979 e ha sede a Mountain View (a due passi da Google); nei primi anni 2000 Bill Gates, durante una visita, disse perché un'esposizione del genere fosse importante: “Microsoft ha avuto concorrenti in passato. È positivo che abbiamo dei musei che lo documentino”. Come a dire: noi siamo ancora qui, mentre gli altri sono diventati solo pezzi da museo o poco più.

Qualche anno dopo, nel 2005, la Bill & Melinda Gates Foundation ha sostenuto il museo con una donazione di 15 milioni di dollari. Singolare è anche il modo in cui il fondatore di Microsoft dice di scegliere i suoi collaboratori: “Scelgo una persona pigra per fare un lavoro duro, perché troverà un modo semplice per farlo”. Pragmatico e lontano dalla retorica, in perfetto stile Gates.

Le previsioni di Gates

La storia di Microsoft dimostra la lungimiranza di Gates. Durante la sua carriera da imprenditore e poi in quella di filantropo non ha avuto paura di azzardare previsioni. Azzeccando spesso, ma non sempre. Nel 2004 si disse convinto che “lo spam sarà una cosa del passato entro due anni”. Nonostante i passi avanti fatti dai servizi di posta elettronica, sempre più efficaci nel fare pulizia di messaggi indesiderati, lo spam è però ancora ben lontano dal diventare un ricordo.

Alla fine degli anni '90, in uno dei periodi più brillanti per Microsoft (e per Windows in particolare), Gates provò a immaginare il futuro: “Le persone porteranno con sé piccoli dispositivi che consentono di rimanere costantemente in contatto. Saranno in grado di controllare le notizie, vedere i voli che hanno prenotato, ottenere informazioni dai mercati finanziari e fare qualsiasi altra cosa”. Quasi una profezia, visto che era il 1999 e l'iPhone sarebbe arrivato otto anni dopo e l'attesa per gli smartwatch sarebbe stata ancora più lunga.

In una circostanza, la previsione di Gates si è intrecciò con gli affari del suo gruppo. “Le persone in cerca di occupazione saranno in grado di trovare opportunità di lavoro online dichiarando il loro interesse, i loro bisogni e le loro capacità specializzate”. Un'idea che somiglia molto a LinkedIn, che sarebbe stato fondato quattro anni dopo e nel giugno 2016 sarebbe stato acquisito da Microsoft per 26,2 miliardi di dollari.

Nel 2017, Gates ha fatto poi molto discutere con la sua proposta di tassare i robot per impedire che distruggano milioni di posti di lavoro: “Non penso che le compagnie si offenderebbero se ci fosse una tassa sui robot”.

L'ultima di queste dieci frasi storiche è forse la più famosa. Peccato che, pur essendo spesso attribuita a Gates, non sia sua ma di Charles J. Sykes: “Sii gentile con un nerd. In futuro potrebbe essere il tuo capo”. La frase non sarà sua, ma Gates la incarna perfettamente.

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