Intelligenza artificiale, italiani fiduciosi ma uno su due conosce poco la materia: i dati

Tecnologia
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Secondo il rapporto Ital Communications-Iisfa, il 31% degli italiani non ha ancora usato tecnologie basate sull'IA, in particolare gli ultra 54enni, ma tra loro la metà dichiara l'intenzione di adoperare sistemi di intelligenza artificiale in futuro. 

 

La scarsa conoscenza aumenta nel caso dell'AI generativa come ChatGPT o simili: solo un italiano su due ne ha mai sentito parlare, percentuale che aumenta al 63% nei giovani che in generale dichiarano maggiore dimestichezza e ottimismo sul tema. 

 

 

Quello che devi sapere

Intelligenza artificiale in Italia

  • In Italia l'Intelligenza artificiale rimane in parte un terreno ancora inesplorato ma fa meno paura rispetto al passato. Come evidenzia il quarto rapporto Ital Communications-Iisfa presentato di recente in Senato, oltre il 60% degli intervistati nutre fiducia sugli sviluppi futuri dell'AI. Ecco tutti i dati

Per approfondire:

IA, perché Meta ha deciso di modificare l’etichetta sui contenuti di Instagram e Facebook

Intelligenza artificiale in Italia

Le impressioni sull'AI

  • Secondo la rilevazione, condotta insieme ad Istituto Piepoli e Assocomunicatori, l'Intelligenza artificiale suscita un'impressione positiva sul 37% degli italiani, percentuale analoga a quella di chi al contrario mantiene una visione neutrale. Una minoranza corposa (21%) esprime invece paura e diffidenza sul tema

Il livello di conoscenza

  • Il dato più significativo resta il grado di conoscenza dell'argomento complessivo dell'intelligenza artificiale che risulta "scarso" per quasi un italiano su due (47%), sei punti in più rispetto a chi, al contrario, dichiara di saperne "abbastanza" (41%). Solo il 6% afferma di avere una padronanza sul tema AI, percentuale analoga a chi invece dichiara di non saperne nulla

Il gap generazionale

  • Nel rapporto Ital Communications-Iisfa emerge inoltre come l'approccio alla materia divida le generazioni. Quasi 7 italiani su 10 utilizzano tecnologie o applicativi basati sull'Intelligenza artificiale ma la diffusione sale all'83% tra i giovani. Al contrario quasi 1 italiano su 3 non ha ancora adoperato sistemi AI e tra questi i più distanti risultano gli intervistati ultra 54enni (43%)

Il livello di fiducia/1

  • A fronte di una maggiore conoscenza sull'argomento, i giovani tra i 18 e i 34 anni che si dichiarano più fiduciosi sono il 69%, oltre 20 punti in più degli adulti (il 45%). Ciononostante, permane la curiosità sul tema anche tra coloro che non hanno mai usato tecnologie basate sull'Intelligenza artificiale: la metà dichiara l'intenzione di adoperarle in futuro

Il livello di fiducia/2

  • Per Gerardo Costabile, presidente IISFA, "gli italiani hanno trasmesso nel Rapporto una conoscenza dell'AI oltre le aspettative. Ottimismo, fiducia e percezione dei rischi sono ben suddivisi nella popolazione, con un focus sul mondo del lavoro, sanità e servizi bancari". E aggiunge: "La maggioranza degli italiani chiede più formazione, oltre che un impegno a ridurre alcuni rischi che sono percepiti, quali ad esempio quelli sul mondo del lavoro e sulle fake news sempre più sofisticati"

Tecnologie AI più diffuse

  • Per quanto riguarda l'utilizzo specifico degli applicativi, oltre la metà dei rispondenti al Rapporto Ital Communications-Iisfa dichiara di aver usato assistenti virtuali basati sull'Intelligenza artificiale. Un terzo cita invece il ricorso ad app di AI Generativa

Le lacune sull'AI Generativa

  • Proprio l'AI Generativa rimane una materia "oscura" per la metà degli italiani. Secondo la rilevazione solo il 51% ha utilizzato software che utilizza algoritmi per la creazione di nuovi testi, immagini, video, audio, come ad esempio ChatGpt. Anche in questo caso i giovani dichiarano maggiore dimestichezza sul tema: il 63% riconosce o adopera abitualmente questa tipologia di IA

Il rischio fake news

  • A frenare l'ottimismo sugli sviluppi futuri dell'Intelligenza artificiale pesa il rischio di una proliferazione di fake news. La maggior parte degli intervistati (86%) sostiene di controllare le notizie prima di prenderle per buone, ma quasi la stessa percentuale (85%) chiede azioni di vigilanza da parte di enti preposti così come maggiore iniziative formative su come utilizzare in positivo l'AI

AI contro le fake news

  • Per Domenico Colotta, presidente di Assocomunicatori e Founder di Ital Communications, "l'Intelligenza artificiale rende più semplice la creazione e la diffusione su larga scala di contenuti falsi a un pubblico mirato. Essa è tuttavia in grado di offrire anche enormi opportunità in quanto consente di identificare e bloccare in modo efficace l'enorme mole di disinformazione pubblicata online con l'aiuto di algoritmi addestrati"

AI che addestrano sè stesse a rischio collasso

  • Sull'impatto dell'Intelligenza artificiale in rete, gli esperti lanciano l'allarme sul rischio di una saturazione dei contenuti alimentati in modo tossico da sistemi di AI Generativa. Secondo uno studio dell'Università di Oxford guidato da Ilia Shumailov e pubblicato sulla rivista Nature, AI generative come ChatGpt rischiano di imparare in modo ciclico e su contenuti che esse stesse producono, innescando un meccanismo a spirale che le porterebbe a produrre contenuti senza senso e quindi al collasso

Per approfondire:

Attentato Trump, NewsGuard: “Chatbot IA falliscono in scovare e smentire disinformazione”