Il colosso delle telecomunicazioni russo Rostelecom impedisce così l'aggiramento dei blocchi a siti e app. Secondo Bloomberg, si tratta di un'operazione per contrastare gli oppositori come l'attacco alle reti Vpn di inizio settembre. Accusate anche Google e Apple di interferenze elettorali per non aver oscurato l'app di Navalny
L’obiettivo ufficiale è quello di “organizzare un accesso stabile a internet”. In pratica, però, è un’arma per impedire l’aggiramento dei blocchi a siti e app vietate in Russia. Rostelecom, colosso delle telecomunicazioni russo e principale fornitore di servizi digitali del Paese, ha chiesto alle sue filiali di vietare l'accesso ai server Dns di Google e Cloudflare.
Una nuova stretta
La notizia è arrivata in seguito alla pubblicazione di una lettera sul canale Telegram ZaTelecom, la cui autenticità è stata poi confermata a Rbk da un rappresentante della Rostelecom. I server Dns sono dei database di siti internet di tutto il mondo che consentono, appunto, di accedere a pagine che potrebbero essere bloccate o oscurate in una determinata zona del mondo. Secondo Bloomberg, si tratta di un’operazione che segue strettamente quella messa in atto già da qualche giorno contro le reti Vpn.
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Le accuse di Mosca
Da una settimana, infatti, la Roskomnadzor (agenzia federale russa responsabile della supervisione delle comunicazioni) ha bloccato anche gli accessi ai servizi di Virtual private network. Queste reti stanno diventando sempre più presenti nel mercato informatico mondiale, poiché consentono agli utenti un maggiore livello di anonimato in rete. In Russia, però, sono quasi tutte bloccate. Sono consentite solo chi ha accettato di collaborare con le autorità. Mosca ha inoltre accusato Google e Apple di interferenze elettorali poiché si sarebbero rifiutate di rimuovere un’app di Alexei Navalny, oppositore del premier Vladimir Putin ora in carcere.