L'Australia farà pagare Google e Facebook per le notizie

Tecnologia

Accadrà per la prima volta al mondo: i colossi tech dovranno trovare un accordo con i media locali. La legge sarà presentata al parlamento in settimana

L'Australia costringerà Facebook e Google a pagare i suoi media per pubblicare contenuti di notizie al fine di proteggere il giornalismo indipendente.  Si tratta del primo paese al mondo ad attuare una misura del genere. In base alla legge che sarà presentata al parlamento in settimana le aziende Big Tech dovranno concordare i pagamenti per i contenuti che appaiono sulle loro piattaforme con editori e emittenti locali. Nei casi in cui non si riesca a trovare un accordo, a decidere sarà un arbitro nominato dal governo australiano. "Questa è una riforma enorme e una prima mondiale. Tutti guardano all'Australia", ha detto il ministro del Tesoro Josh Frydenberg parlando con i giornalisti a Canberra. "La nostra legislazione contribuirà a garantire che le regole del mondo digitale rispecchino le regole del mondo reale e sosterranno il nostro settore dei media" ha sottolineato.

Le ricerche del 2020

A proposito di notizie sul web e sui social, con l’avvicinarsi della fine del 2020 Google ha reso noto quali sono state parole più cercate. Alcune di queste, come ad esempio le istruzioni per fare il pane in casa, erano in cima anche alla classifica di You Tube. Naturalmente la pandemia è il tema più cliccato con parole come coronavirus, amuchina, congiunti, contagi, nuovo Dpcm, smart working, Weschool per la didattica a distanza, Rsa e Protezione civile. Tra le parole più digitate negli ultimi 12 mesi anche il fuoriclasse Diego Armando Maradona, scomparso pochi giorni fa, e Gigi Proietti, il grande mattatore venuto a mancare il 2 novembre scorso.  Nelle ricerche per il “fai da te”, spiccano l'amuchina, la tinta per i capelli, il taglio di capelli per uomo. Tra i 'Come fare' ci sono il pane in casa, le mascherine antivirus, la pizza, il tampone e la domanda per il reddito d'emergenza. Nei “Cosa significa” ai primi posti ci sono le parole pandemia, Mes e Dpcm, ma anche Black Lives Matter, il movimento attivista nato all'interno della comunità afroamericana.

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