I cambiamenti al Digital Services Act, che dovrebbero essere rivelati entro la fine dell’anno, potrebbero garantire una competizione più equa tra i vari concorrenti e offrire agli utenti una maggiore libertà di scelta
Negli ultimi anni, sia Google che Apple sono state indagate per abuso di posizione dominante. È anche per questo motivo che presto l’Unione europea, tramite un aggiornamento del Digital Services Act, potrebbe introdurre delle nuove regole per modificare il modo in cui questi e altri colossi della tecnologia promuovono le proprie applicazioni sulle piattaforme che controllano. Le norme che verranno implementate dovrebbero garantire una competizione più equa tra i vari concorrenti e offrire agli utenti una maggiore libertà di scelta. Margrethe Vestager, il commissario europeo per la concorrenza, ha dichiarato che le modifiche al Digital Services Act dovrebbero essere rivelate entro la fine dell’anno.
Verso una concorrenza più leale
I cambiamenti riguarderanno anche le modalità in cui i colossi del settore potranno dare risalto alle app proprietarie. Per Apple, a esempio, ciò potrebbe tradursi nell’impossibilità di promuovere attivamente Apple Music a discapito di altre app che offrono un servizio simile, come Spotify o Deezer. L’obiettivo, come dichiarato da Vestager, è rendere maggiormente leale la concorrenza, dando modo a tutte le aziende di avere le stesse occasioni di visibilità nei negozi virtuali.
Le modifiche al Digital Services Act
Sebbene la proposta dell’Unione europea e del regolatore della Commissione europea dovrebbe essere presentata al Parlamento europeo entro il 9 dicembre (o comunque entro la fine dell’anno), la sua ratificazione da parte dei Paesi dell’Ue richiederà molto tempo (probabilmente dai 12 ai 18 mesi), dunque non bisogna aspettarsi delle modifiche immediate. Il Digital Services Act non riguarda solo la concorrenza ma regola anche diversi altri aspetti dei servizi digitali come la gestione della disinformazione e dei contenuti ingannevoli, la potenziale condivisione dei dati e la tassazione digitale. Lo scorso novembre, Apple e altre aziende che potrebbero subire l’impatto dei cambiamenti che saranno apportati alle regole a tutela dei consumatori sono state invitate a discutere le proposte con l’Unione europea.