Mercato notebook, gli analisti prevedono un calo nei prossimi anni

Tecnologia

Secondo gli esperti di Digitimes, il segmento dovrebbe registrare una riduzione della domanda nel biennio 2022-2023, per poi andare incontro a una graduale ripresa nel 2024

Anche se l’impatto dell’emergenza coronavirus sul mercato Pc è stato meno grave del previsto, il secondo trimestre del 2020 si è concluso con una crescita su base annua del 2,8%, i suoi effetti dovrebbero comunque avere un impatto duraturo sul futuro del settore. Secondo gli analisti di Digitimes, infatti, il segmento dovrebbe registrare un calo della domanda nel biennio 2022-2023, per poi andare incontro a una graduale ripresa nel 2024.

Detail of a personal computer keyboard in Mexico City, on December 6, 2018 (Photo by Omar TORRES / AFP)        (Photo credit should read OMAR TORRES/AFP via Getty Images)
1069139292 - ©Getty

Le previsioni fino al 2025

Dal report di Digitimes emerge anche che il tasso di crescita composto (CAGR) del settore notebook tra il 2020 e il 2025 dovrebbe essere solo dello 0,9%. Si tratta di una previsione che desta qualche preoccupazione, soprattutto considerato che nei prossimi anni è atteso l’arrivo dei primi processori AMD 5nm e l’ingresso di Intel nel mercato delle GPU. A scuotere il segmento dovrebbero contribuire anche la crescita delle soluzioni basate su ARM e il debutto di processori con processo produttivo a 7nm. Ma se per i Notebook si prevedono tempi duri, lo stesso non si può dire per i Chromebook. Gli esperti di Digitimes prevedono per questi prodotti una crescita considerevole, favorita dalla didattica a distanza e dal supporto dei mercati emergenti. Nel complesso, entro la fine del 2021 dovrebbero essere spedite oltre 30 milioni di unità di Chromebook.

 

La situazione del mercato tablet

Il mercato Pc non è l’unico che sta ottenendo dei risultati abbastanza positivi nonostante la pandemia. In Europa il settore dei tablet ha conosciuto un’importante crescita nel 2020, arrivando a registrare i migliori risultati dal 2013. La necessità di ricorrere alla didattica a distanza e allo smart working ha contribuito a questo importante risultato. Dai dati forniti dagli analisti di Idc emerge che nel secondo trimestre le consegne di tablet nella regione Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) hanno registrato un incremento del 23,8% dopo sei anni consecutivi in calo, raggiungendo gli 11,9 milioni di unità.

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