Amazon, Apple, Google e Facebook chiamate a difendersi di fronte all’antitrust americano

Tecnologia

I quattro colossi hi-tech, rappresentati dai loro capi Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Tim Cook, Sundar Pichai, che appariranno insieme per la prima volta in videoconferenza, dovranno rispondere alle accuse di pratiche anticompetitive. Intanto Donald Trump ha twittato senza troppi giri di parole: "Congresso agisca su Big Tech o lo faccio io"

Oggi, 29 luglio 2020, è il giorno del maxi-processo, il primo dell’era di big tech. Gli  amministratori delegati di Amazon, Apple, Alphabet-Google e Facebook si apprestano a difendere le loro aziende dai colpi della politica davanti al Congresso. I quattro colossi hi-tech, rappresentati dai loro capi Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Tim Cook, Sundar Pichai, che appariranno insieme per la prima volta in videoconferenza, dovranno rispondere alle accuse di pratiche anticompetitive. 

 

L’audizione

 

L’audizione davanti al sottocomitato Antitrust della Camera arriva dopo un’indagine durata oltre un anno. In questi ultimi 13 mesi i colossi hi-tech hanno consegnato al Parlamento 1,3 milioni di documenti. 

Lo scopo dell’indagine è quello di comprendere  se le aziende hanno utilizzato pratiche commerciali anticoncorrenziali per reprimere i concorrenti più piccoli e mantenere un monopolio dei mercati.

Amazon, Apple, Google e Facebook, che come riporta la Bbc complessivamente hanno un valore di mercato di quasi 5.000 miliardi di dollari, mentre le economie mondiali cadevano in depressione causa coronavirus hanno prosperato. Al centro dell'interrogatorio sarà se questi giganti della tecnologia sono semplicemente troppo grandi per “fallire”. 

Per le Big Tech si tratta di un momento simile a quello di Big Tobacco nel 1994, quando i manager delle sette maggiori società di sigarette americane si sono presentati in Congresso per ribadire con forza che “le sigarette non creano dipendenza”. 

 

Le accuse 

 

Tim Cook deve difendere Apple dall’accusa di aver ostacolato l'ascesa di app rivali sul suo store  e di costringere le piattaforme a pagare elevate commissioni. 

Amazon, invece, è accusata di abuso di posizione dominante sia come venditore al dettaglio sia come piattaforma con venditori terzi. 

Google e Facebook, infine, dovranno rispondere alle accuse di pratiche anticompetitive nel settore dei social media e della ricerca online. "Crediamo nella democrazia, nella libertà d'espressione, nella concorrenza e dell'inclusione sui quali si fonda l'economia Usa", ha anticipato Zuckerberg. "Non ci sono garanzie che questi valori vincano. La Cina ad esempio costruisce la sua versione di internet su valori diversi ed esporta questa visione in altri paesi". Il numero uno di Amazon, invece, ammetterà che “l’azienda debba essere esaminata. Dovremmo scrutare e valutare tutte le gradi istituzioni, siano queste aziende, agenzie governative o no profit. La nostra responsabilità è assicurarci di superare l'esame”. 

Trump, "Congresso agisca su Big Tech o lo faccio io"

Intanto, proprio poco prima dell'audizione, il presidente americano Donald Trump ha pubblicato su Twitter un post, senza troppi giri di parole. "Se il Congresso non riesce a portare correttezza e onestà nelle Big Tech, cosa che avrebbe dovuto fare anni fa, lo farò io con dei decreti.", ha scritto il tycoon. "A Washington, da anni, tutti parlano e nessuno agisce e la gente di questo Paese è stanca di tutto ciò". 

The Twitter logo is seen on a phone in this photo illustration in Washington, DC, on July 10, 2019. - Twitter is moving to filter out inappropriate content based on religion as part of its effort to curb hate speech. In a policy update on July 9, 2019, Twitter said it would take down "dehumanizing language" that targets specific religious groups.Examples shown by Twitter that would be removed would be description of a members of a religion as "disgusting" or "filthy animals." (Photo by Alastair Pike / AFP)        (Photo credit should read ALASTAIR PIKE/AFP via Getty Images)

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