Area F2, il gioco chiude i battenti dopo le minacce legali di Ubisoft

Tecnologia

Google e Apple hanno rimosso l’applicazione dai rispettivi store. Gli utenti che hanno acquistato pacchetti e oggetti in-game potranno usare i moduli di assistenza dei negozi online per chiedere un rimborso alle aziende

Sembrava che la vicenda giudiziaria legata ad Area F2, il clone di Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, fosse destinata ad andare per le lunghe e invece si è arrivati a un epilogo molto prima del previsto. In seguito alle minacce legali di Ubisoft, che ha fatto causa sia a Ejoy.com che a Google e Apple, il gioco è stato rimosso dal Play Store e dall’App Store. Gli utenti che hanno acquistato pacchetti e oggetti in-game potranno usare i moduli di assistenza dei due negozi online per chiedere un rimborso a Apple e Google. Si tratta di un precedente legale importante, che in futuro potrebbe mettere portare alla rimozione di altri giochi a dir poco simili ad alcune delle più famose proprietà intellettuali in circolazione (come i tanti cloni di Overwatch e Fortnite disponibili sul mercato). 

 

L’importanza di Rainbox Six Siege per Ubisoft

 

Rainbow Six Siege è una delle proprietà intellettuali più importanti di Ubisoft ed è dunque normale che la software house francese cerchi di tutelarla il più possibile. Il gioco può contare su una fanbase di 55 milioni di giocatori in tutto il mondo e sulla presenza online di oltre 3 milioni di persone al giorno. Gode anche di un notevole seguito nella scena e-sport, dov’è spesso protagonista di tornei con montepremi da capogiro. “I nostri competitor sono sempre alla ricerca di modi per sfruttare a loro vantaggio la popolarità di Rainbow Six Siege”, aveva spiegato Ubisoft pochi giorni fa. Inizialmente Apple e Google non avevano risposto alle accuse della software house, ma la loro azione tempestiva dimostra che non sono rimasti indifferenti alle possibili ripercussioni legali dovute alla presenza del clone di Rainow Six Siege sui loro store. A conti fatti, Area F2 non tentava nemmeno di nascondere la propria natura, tanto che persino i menù di gioco erano pressoché identici a quelli del titolo di Ubisoft.

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