La nuova funzione sfrutterà il monitoraggio del battito cardiaco e del livello di ossigeno nel sangue per identificare il forte aumento di stress e segnarlo all’utente
Non si fermano le indiscrezioni sugli Apple Watch Series 6. Secondo Jon Prosser, un leaker ritenuto particolarmente affidabile, i nuovi smartwatch saranno dotati di una funzione in grado di rilevare gli attacchi di panico e di segnalarli agli utenti, in modo da aiutarli a riprendere il controllo della situazione. Per riuscirci, il device si baserà sia sul rilevamento del battito cardiaco sia sul monitoraggio dell’ossigeno nel sangue, un’altra nuova feature che il colosso di Cupertino dovrebbe implementare nei prossimi Apple Watch. Lo smartwatch aiuterà gli utenti a capire che quel che stanno vivendo non è dovuto a un imminente infarto, bensì a un forte aumento dello stress.
Cosa sono gli attacchi di panico?
Gli attacchi di panico sono intensi stati di ansia accompagnati da altri sintomi psicologici e fisici, come palpitazioni, tremori, dispnea, dolori al petto, nausea e vertigini. Come evidenzia un sondaggio condotto dall’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap), in Italia questi episodi sono alquanto diffusi e riguardano soprattutto le fasce tra i 15 e i 35 anni e tra i 44 e i 55 anni. A soffrirne maggiormente sono le donne, ma il fenomeno è in aumento anche tra la popolazione maschile, soprattutto tra professionisti e manager.
Il monitoraggio dell’ossigeno nel sangue
Un’altra funzione che Apple potrebbe introdurre negli Apple Watch Series 6 è il monitoraggio dell’ossigeno nel sangue. Questa novità, di cui erano già state trovate tracce nel codice di iOS 14, permetterà agli utenti di ricevere una notifica ogni qualvolta il livello di ossigeno nel loro flusso sanguigno scenderà sotto una determinata soglia. Le variazioni di questo parametro possono essere associate a varie patologie cardiovascolari e a disturbi come l’asma e le apnee notturne: poterlo tenere sotto controllo è dunque molto importante. Inoltre, Apple dovrebbe anche migliorare la funzione ECG, rendendola in grado di ottenere misurazioni precise anche quando la frequenza cardiaca è compresa tra i 100 e i 120 battiti al minuto.