Apple Store, le perquisizioni dei dipendenti saranno risarcite

Tecnologia

Lo ha stabilito una sentenza della Corte Suprema della California. I controlli sono stati introdotti dal colosso di Cupertino per evitare il furto dei dispositivi presenti all’interno dei punti vendita 

Alla fine del proprio turno, i dipendenti degli Apple Store sono perquisiti dalla sicurezza per impedire l’eventuale furto dei dispositivi presenti all’interno dei punti vendita. I controlli possono durare fino a 45 minuti e rappresentano una perdita di tempo (e in alcuni casi di denaro) che non viene risarcita in alcun modo dall’azienda. Per provare a cambiare la situazione, nel 2013 i dipendenti hanno organizzato una class action che, dopo essere stata rigettata in primo grado nel 2015, di recente ha portato a una sentenza della Corte Suprema della California. L’organo giudiziario ha stabilito che Apple dovrà risarcire tutti i dipendenti che ha trattenuto dopo il turno di lavoro.

La sentenza della Corte Suprema della California

“Il tempo trascorso nei locali di Apple in attesa e nel corso delle verifiche obbligatorie di borse, pacchetti o dispositivi tecnologici va compensato come orario di lavoro”, ha stabilito il giudice Tani Cantil-Sakauye nella sentenza, stando a quanto riportato dal Los Angeles Times. La decisione della Corte Suprema della California ha effetto retroattivo, dunque Apple potrebbe essere costretta a spendere diversi milioni di dollari per risarcire tutti i dipendenti che dal 25 luglio a oggi hanno lavorato nei suoi negozi. Saranno i giudici federali a determinare l’indennizzo previsto per ciascun lavoratore.

La vicenda legale con WiLan

Non è un periodo fortunato per Apple sul fronte delle vicende giudiziarie. Solo poche settimane fa, una giuria di San Diego ha stabilito che il colosso di Cupertino dovrà pagare 85 milioni di dollari a WiLan, azienda canadese specializzata nella concessione in licenza di brevetti e nella tutela della proprietà intellettuale, per compensare il mancato pagamento della licenza di due brevetti sulle comunicazioni wireless. La cifra è stata calcolata sulla base delle vendite di iPhone sul mercato. La battaglia legale tra le due aziende, in corso del 2014, potrebbe essere vicina a una conclusione, sempre ammesso che Apple non decida di fare ricorso.

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