Nonostante l’accordo con Qualcomm, Cupertino ha dei dubbi sull’antenna 5G dell’azienda statunitense che sarebbe troppo ingombrante per gli iPhone in uscita nell’autunno del 2020
Il 5G è una delle certezze degli iPhone di punta che arriveranno nell’autunno del 2020, ma non è ancora chiaro a chi Apple si affiderà per le tecnologie necessarie da integrare negli smartphone. Come segnalato da The Verge, le indiscrezioni diffuse dal portale Fast Company suggeriscono che Cupertino potrebbe decidere di sviluppare delle proprie antenne 5G poiché non soddisfatta di quelle progettate da Qualcomm, con cui Apple ha ripreso a collaborare dopo la lunga battaglia legale conclusa soltanto nel 2019.
IPhone 5G, perché Apple rinuncerebbe a Qualcomm
Gli iPhone 12 in uscita nel prossimo autunno dovrebbero montare i modem 5G X55 prodotti da Qualcomm, una fornitura prevista dall’accordo che ha posto fine alla battaglia legale tra Apple e l’azienda produttrice. Tuttavia, Cupertino non è più convinta di affidarsi alla compagnia statunitense per le antenne 5G: Fast Company riferisce infatti che Apple nutrirebbe forti dubbi sul modulo QTM525 a onde millimetriche, che sarebbe ritenuto troppo ingombrante per il design sottile che Apple avrebbe in mente per i prossimi iPhone. Per ovviare a questo problema, Cupertino starebbe quindi pensando di sviluppare in casa le antenne 5G, così da poterle adattare alla forma degli smartphone. Si tratta soltanto di una delle opzioni considerate da Apple, che deve ancora decidere se rinunciare definitivamente alle antenne di Qualcomm: in quest’ultimo caso, anche il design degli iPhone potrebbe essere modificato, con un profilo leggermente più spesso in grado di ospitare la componente.
Apple e Qualcomm: le ragioni dell’accordo sul 5G
Come spiega The Verge, il problema relativo alle antenne 5G prodotte da Qualcomm potrebbe soltanto anticipare una decisione logica per Apple, che non è intenzionata a dipendere da Qualcomm a lungo termine. L’accordo stipulato tra le due aziende lo scorso anno è infatti legato a diversi fattori: da una parte ha permesso a Cupertino di porre fine alla lunga serie di processi, ma soprattutto ha offerto una soluzione immediata a Apple per lo sviluppo dei prossimi smartphone di punta, visto che Intel era in ritardo di almeno un anno rispetto a Qualcomm sulla nuova generazione processori 5G.