Internet, nei prossimi anni registrare un dominio “.com” potrebbe costare di più

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Internet (Getty Images)

Il prezzo della registrazione è stato fissato a 7,85 dollari nel 2012, ma nei prossimi dieci anni potrebbe salire fino a 13,50 dollari, con un incremento annuo massimo del 7% circa 

In futuro registrare un nuovo dominio “.com” potrebbe diventare più costoso.
Il prezzo della registrazione è stato fissato a 7,85 dollari nel 2012, ma nei prossimi dieci anni potrebbe salire fino a 13,50 dollari, con un incremento annuo massimo del 7% circa.
La maggiorazione entrerà in vigore quando verrà ufficializzato l’accordo tra l'Icann, l'ente internazionale che regola l'assegnazione di indirizzi internet e la gestione dei domini, e l’azienda statunitense Verisign, che guida l'attribuzione degli indirizzi '.com’. Probabilmente la decisione definitiva verrà presa entro marzo.

L’accordo con il governo

Come riporta riporta The Verge, la società Verisign nel 2018 ha raggiunto un accordo con il governo per aumentare i prezzi. Il rialzo del costo della registrazione del dominio, nell’accordo, viene giustificato dal fatto che “l’uso dei social media e i nuovi domini di primo livello”, ovvero quelli che riportano il nome dell'azienda dopo il punto, “hanno reso il mercato più dinamico”.
Inoltre, come suggerisce Engaged, il cambiamento deriverebbe “anche dal desiderio dell'amministrazione Trump di ripristinare qualsiasi cosa decisa da Obama”.
L'accordo di ICANN con Verisign, come riporta la fonte, per ora non è ancora definitivo: la relazione finale arriverà entro il prossimo mese.

Il curioso caso del dominio “.amazon"

Lo scorso anno Amazon, il colosso di e-commerce di proprietà di Jeff Bezos, dopo sette anni di battaglie contro diversi paesi latinoamericani, ha finalmente ottenuto il diritto di usare il dominio ".amazon".
Il permesso è stato accordato dall’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann) dopo più tentativi falliti di trovare un punto d’incontro tra l’azienda e la coalizione formata da otto nazioni dell'America Latina, che rivendicavano l’esclusiva del termine che dà il nome alla Foresta amazzonica. L’azienda di Bezos si sarebbe dichiarata disposta “a non utilizzare all’interno dei propri domini nomi di significato importante e riconosciuto per la cultura e il patrimonio della regione amazzonica”.  

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