Nuovo record per la memoria quantistica, entanglement di memorie fino a 22 chilometri

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Lo indicano i risultati di uno studio dell’Università di scienza e tecnologia della Cina, pubblicati sulla rivista specializzata Nature. Si tratta di un importante passo avanti verso una rete Internet basata sulla meccanica quantistica

Una rete Internet basata sulla meccanica quantistica potrebbe non essere un obiettivo poi così lontano. In uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Nature, i ricercatori dell’Università di scienza e tecnologia della Cina sono riusciti a dimostrare che l'entanglement (noto anche come correlazione quantistica) di due memorie quantistiche è possibile fino a 22 chilometri di distanza utilizzando un fenomeno di interferenza a due fotoni. Inoltre, dai risultati della ricerca emerge che sarebbe possibile superare i 50 chilometri con un interferenza a un solo fotone, sempre mediante fibra. Un risultato sorprendente, che nei prossimi anni potrebbe contribuire allo sviluppo di una rete quantistica globale. Finora si pensava che l’entanglement delle memorie quantistiche, utili per catturare i fotoni e amplificare il segnale per propagarlo a distanze più lunghe, fosse limitato a una distanza di soli 1,3 chilometri, ma i risultati della nuova ricerca hanno smentito questa convenzione.

Che cos’è l’entanglement

L’entanglement è un fenomeno quantistico che si verifica quando due particelle sono intrinsecamente legate insieme, indipendentemente dalla loro distanza. Sebbene queste particelle non siano fisicamente connesse, sono comunque in grado di condividere all’istante le informazioni tra loro. È proprio su questo fenomeno che si basa la comunicazione quantistica.

Lo svolgimento della ricerca

Sotto la guida di Jian-Wei Pan e Xiao-Hui Bao, i ricercatori dell’Università di scienza e tecnologia della Cina sono riusciti a dimostrare che l’entanglement tra memorie quantistiche è possibile fino a 50 chilometri di distanza. Per raggiungere questo obiettivo, gli esperti hanno sfruttato un effetto quantico noto come cavity enhancement, in grado di ridurre il rischio di perdita della connessione del fotone durante la trasmissione, così da creare atomi e fotoni entangled e successivamente convertire l’impulso in una frequenza adatta alle telecomunicazioni.

Google ha raggiunto la supremazia quantistica

A ottobre 2019, Google è diventata la prima azienda a raggiungere la supremazia quantistica grazie Sycamore, un processore che impiega 200 secondi per campionare un’istanza in un circuito quantistico un milione di volte: qualunque altro supercomputer impiegherebbe circa 10.000 anni per ottenere lo stesso risultato. Il colosso di Mountain View è riuscito a ottenere queste enormi velocità grazie al controllo sui qubit: il suo nuovo computer quantistico ne ha ben 53.

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