Smart speaker, vendute 30 milioni di unità nel secondo trimestre 2019
TecnologiaI dispositivi più diffusi in occidente sono di origine americana, mentre in Oriente sono gli altoparlanti intelligenti creati in Cina a essere i più gettonati. Amazon traina le vendite con una quota di mercato del 21,9%
Gli analisti di Strategy Analytics rivelano che nel corso del secondo trimestre del 2019 il mercato degli smart speaker è raddoppiato: le vendite degli altoparlanti con assistente virtuale integrato, infatti, hanno raggiunto le 30,3 milioni di unità, con un incremento del 96% su base annua. Importante il contributo dell’area Asia-Pacifico, dove si è realizzata oltre la metà delle vendite di questi dispositivi. I prodotti più diffusi in occidente sono gli smart speaker di origine americana, mentre in Oriente sono gli altoparlanti intelligenti creati in Cina a essere i più gettonati.
I risultati delle principali aziende produttrici
Con una quota di mercato del 21,9% (in calo rispetto al 29,1% del 2018), Amazon si è riconfermata l’azienda produttrice più popolare del settore. Seguono Google e le società cinesi Baidu, Alibaba e Xiaomi. Pur occupando solo la sesta posizione della classifica, Apple è riuscita a mettere a segno una crescita annua dell’86%. In base alle previsioni degli analisti, entro la fine del 2019 saranno venduti 148,8 milioni di smart speaker in tutto il globo. Complessivamente, prima del 2020 saranno 260 milioni gli altoparlanti intelligenti in uso nel mondo.
Gli smart speaker possono riconoscere l’arresto cardiaco
Gli smart speaker sono già ora in grado di svolgere un’ampia gamma di funzioni utili, ma sembra proprio che in futuro le loro ‘capacità’ diventeranno ancor più sorprendenti. Negli ultimi mesi, i ricercatori dell’Università di Washington hanno ideato un algoritmo in grado di rilevare un tipico segnale di arresto cardiaco: il suo utilizzo negli altoparlanti con assistente virtuale potrebbe permettere a questi dispositivi di riconoscere la situazione di emergenza e di contattare in tempi brevissimi i soccorsi. Sulla rivista NPJ Digital Medicine, gli autori della ricerca hanno spiegato che il sistema di Intelligenza Artificiale da loro ideato è in grado di riconoscere il respiro agonico, una spia inequivocabile dell’arresto cardiaco. "È una sorta di rumore gutturale ansimante, e la sua unicità lo rende un buon biomarcatore audio per identificare se qualcuno sta subendo un arresto cardiaco”, spiega Jacob Sunshine, ricercatore dell’Università di Washington specializzato in anestesia e medicina del dolore.