Bitcoin, il mining consuma più energia della Svizzera

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Immagine di archivio (Getty Images)

Grazie a CBECI (Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index), un nuovo tool online messo a punto dall’Università di Cambridge, è possibile constatare che il processo richiede circa 60,45 terawattora (TWh) di potenza all’anno 

Per produrre i Bitcoin, la più nota tra le criptovalute esistenti, è necessario consumare un’elevata quantità di energia. Grazie a CBECI (Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index), un nuovo tool online messo a punto dall’Università di Cambridge, è possibile constatare che il ‘mining’, il processo che consente di emettere la moneta virtuale tramite la potenza di calcolo di numerosi computer sparsi per il globo, richiede circa 60,45 terawattora (TWh) di potenza all’anno. Si tratta di un consumo di energia superiore a quello dell’intera Svizzera.

I consumi energetici dei Bitcoin

Dai dati forniti da CBECI, aggiornati ogni 30 secondi, emerge che l’assorbimento medio costante del mining è pari a 7GW e che, complessivamente, il processo di produzione della criptovaluta utilizza lo 0,27% dell’elettricità consumata nel mondo. Può sembrare una percentuale bassa, ma basta confrontarla con i consumi energetici di alcune nazioni per vederla nella giusta prospettiva. L’energia richiesta per ‘coniare’ il Bitcoin, infatti, supera quella consumata ogni anno dalla Svizzera e dal Kuwait ed è solo leggermente inferiore a quella necessaria per alimentare La Repubblica Ceca e l’Austria. Parlando con la BBC, Michel Rauchs, ricercatore del Cambridge Centre for Alternative Finance e co-fondatore di CBECI, ha spiegato che uno degli obiettivi del progetto è utilizzare le comparazioni per impostare una narrazione e offrire a ogni visitatore la possibilità di elaborare una propria idea personale.

La nuova criptovaluta di Facebook

Recentemente, Facebook ha annunciato che Libra, la sua nuova criptovaluta, sarà annunciata nel 2020. L’azienda di Menlo Park ha spiegato che la moneta digitale sarà basata su una blockchain sicura e governata dall’associazione indipendente Libra Association, formata da 28 aziende, istituzioni ed enti, tra cui Mastercard, Visa , PayPal e Spotify, e da Calibra, una nuova divisione del social network che introdurrà un portafoglio digitale per permettere una gestione semplice delle transazioni con la nuova criptovaluta. È già stato annunciato che il servizio sarà inizialmente disponibile su Facebook Messenger, WhatsApp e su una nuova applicazione creata ad hoc. 

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