Il TPS-L2 di Sony fu lanciato il primo luglio 1979. Musicassette, doppia cuffia e niente registrazione. Iniziò così il percorso di uno dei gadget più influenti di sempre
Primo luglio 1979: la musica diventa portatile. Quarant'anni fa, Sony presentava il suo walkman. Criticato e sottovalutato al momento dell'esordio, si rivelò un dispositivo rivoluzionario e di grande successo. Tanto che, pur essendo un marchio registrato del gruppo giapponese, “walkman” divenne in breve tempo il nome con cui venivano indicati tutti i suoi emuli, a prescindere dalla casa di produzione.
Com'era il primo walkman
Il primo walkman si chiamava TPS-L2. Non era una tecnologia rivoluzionaria: solo un lettore di audiocassette, che si ascoltava con delle cuffie, senza la possibilità di registrare (per l'epoca, un rischio). Due gli attacchi jack, in modo da consentire l'ascolto a due persone contemporaneamente. Che potevano anche conversare, grazie a una funzione - poi abolita nelle versioni successive - detta “hotline”. Si trattava di un tasto con accanto un microfono. Quando si voleva parlare si schiacciava e la musica in riproduzione calava di volume, trasmettendo la voce nelle orecchie del “compagno d'ascolto”. Il primo walkman era blu e argento, pensato – come spiega Sony - per richiamare la moda dei blue jeans. L'obiettivo, anche nel design, era inaugurare una linea più casual, adatta a un utilizzo in movimento che si rivolgeva soprattutto ai più giovani.
Dai dubbi al successo
L'idea del primo walkman fu di Akio Morita, Masaru Ibuka (fondatori di Sony) e Kozo Ohsone. La stessa società giapponese ricorda le critiche iniziali: “Ha riscosso un grandissimo successo malgrado coloro che sostenevano che senza una funzione di registrazione il modello non sarebbe mai decollato”. Invece venne apprezzato, nonostante un'idea di “portabilità” molto diversa rispetto a oggi: pesava quasi 400 grammi e costava ben 200 dollari. Il successo si espanse nei primi anni '80. Il prezzo iniziò a calare e un'involontaria promozione lanciò il walkman in tutto il mondo: nella scena madre de “Il tempo delle mele”, film francese di culto, sono proprio le cuffie di un walkman a posarsi sulle orecchie della protagonista, Sophie Marceau.
Il walkman nella storia
Il periodo d'oro del walkman è stato senza dubbio negli anni '80, prima dell'arrivo dei cd rom e della musica digitale. Sony ha provato a sfruttare il marchio anche durante questo percorso, senza però ribadire l'enorme successo del dispositivo originale, alimentato dal mercato delle musicassette. Resta intatta la sua grande influenza, capace di rendere la musica "errante". Secondo il Time, il walkman è stato il quarto gadget più influente di tutti i tempi. È preceduto solo da iPhone, televisore a colori Trinitron (sempre di Sony) e Apple Macintosh.