“Non esistono tecnologie senza rischi”, dice il vicepresidente responsabile della privacy e della sicurezza informatica, John Suffolk. Il Gdpr è un buon esempio perché capace di "unire Paesi diversi per affrontare una materia molto complessa”
Il 5G? Occorre “riconoscere che non esistono tecnologie senza rischi a livello globale” e per questo i governi e le aziende devono lavorare insieme per trovare le soluzioni migliori. A dirlo è il vicepresidente responsabile della privacy e della sicurezza informatica di Huawei, John Suffolk, nel corso di una conference call con varie testate europee tra cui SkyTG24. Il manager del colosso cinese ha parlato da Praga dove è in corso una conferenza sulla sicurezza delle reti 5G, la nuova generazione di tecnologia mobile destinata a cambiare le nostre vite.
Il 5G renderà più veloci le connessioni, non solo dei cellulari ma anche dei dispositivi della cosiddetta internet delle cose. Ma è oggetto di dibattito in tutto il mondo per i possibili rischi legati alla sicurezza.
Come gestire i rischi
Per Suffolk l'obiettivo comune deve essere "trovare modi oggettivi per gestire il rischio, individuare metodi oggettivi e non emotivi per fare verifiche su prodotti e servizi, e modalità oggettive e misurabili con cui i governi e le imprese possono lavorare insieme in aree complesse in cui nessuna azienda ha tutte le risposte". "Bisogna capire che non c'è una risposta semplice", ha evidenziato Suffolk, che ha ribadito la disponibilità di Huawei ad "aprire le sue porte, fare verifiche, provare la sua indipendenza e firmare gli accordi che i governi ritengono necessari".
La Ue e l'esempio del Gdpr
"Sono molto lieto che l'Ue si stia muovendo verso un approccio coordinato al 5G". In questo il Gdpr, cioè il regolamento Ue sulla protezione dei dati entrato in vigore un anno fa, "è un buon esempio", dice Suffolk, perché ha dimostrato come si possa “unire Paesi diversi per affrontare una materia molto complessa”.
“Se governo Usa vuole possiamo trovare soluzione”
Da Suffolk anche un commento sui rapporti tesi con Washington: "Se il governo statunitense vuole, sono certo che possiamo trovare una soluzione che soddisfi l'America". E ancora: "Crediamo che Huawei possa dare un valore aggiunto ai cittadini statunitensi. Crediamo che la concorrenza spinga l'innovazione, e l'innovazione porta a prodotti migliori: i cittadini americani possono trarre vantaggio da questo". "La nostra speranza e la nostra aspirazione è che a un certo punto riusciremo a trovare un modo per dissipare le preoccupazioni Usa e, al contempo, portare valore ai cittadini con la tecnologia Huawei", ha aggiunto Suffolk.
Le tensioni a Londra
Le parole dell’azienda cinese arrivano mentre a Londra il primo ministro Theresa May ha licenziato il ministro della Difesa Gavin Williamson, accusato sulla base di un'inchiesta lampo interna al gabinetto di aver fatto filtrare informazioni riservate sull'intenzione britannica di coinvolgere Huawei in forniture "non cruciali" per il sistema 5G, malgrado le pressioni ostili degli Usa.