L’autorità olandese per la tutela dei consumatori e del mercato ha annunciato l’avvio di un’indagine sull’azienda di Cupertino per abuso di posizione dominante
Possibili guai per Apple in Olanda: l’autorità olandese per la tutela dei consumatori e del mercato (Acm) ha annunciato l’avvio di un’indagine sull’azienda di Cupertino per abuso di posizione dominante relativo all’App Store, il negozio virtuale in cui gli utenti possono acquistare le applicazioni. Come indicato da vari sviluppatori, la società fondata da Steve Jobs potrebbe aver favorito le proprie applicazioni in modo sleale ai danni dei concorrenti. L’indagine dell’autorità olandese potrebbe estendersi anche al Play Store di Google. In passato, la compagnia di Mountain View è già stata sanzionata tre volte per abuso di posizione dominante dalla commissione Ue. L’ultima multa, pari a 1,49 miliardi di euro, risale allo scorso 20 marzo. Recentemente, Spotify ha invitato la commissione europea a indagare su Apple per la stessa accusa.
L’indagine dell’autorità olandese
L’autorità olandese spiega che inizialmente l’indagine si focalizzerà su Apple, in quanto “al momento i report più dettagliati sono stati ricevuti sull'App Store” e invita gli sviluppatori a riportare eventuali problemi analoghi riguardanti il Play Store di Google. Acm aggiunge che la mancanza di vere e proprie alternative ai negozi di app offre alle principali aziende del settore l’opportunità di stabilire delle condizioni inique e spesso impedisce alle terze parti di competere in modo equo con le applicazioni di Apple o con quelle preinstallate sui dispositivi Android. “Inoltre, gli sviluppatori sono costretti ad utilizzare i sistemi di pagamento di Apple e Google per gli acquisiti all’interno delle app e devono pagare una commissione del 30% durante il primo anno”, conclude l’autorità.
Le indagini preliminari
Acm ha già pubblicato i risultati delle indagini preliminari in un documento di 109 pagine, dal quale emerge che per il sistema operativo iOS non esistono alternative all’App Store e che l’accesso degli sviluppatori a funzioni come il chip NFC o l’assistente digitale Siri è severamente limitato da Apple. Basandosi su queste informazioni e sui report ricevuti, l’autorità olandese ritiene di avere delle ragioni sufficienti per avviare l’indagine sull’azienda di Cupertino.