Microsoft, pesce d'aprile vietato ai dipendenti: "Momento delicato"

Tecnologia
Immagine di archivio (Ansa)

Il capo del marketing Capossela ha invitato i dipendenti a non ideare alcuno scherzo per celebrare la tradizione: “Vento contrario per aziende tech, abbiamo più da perdere che da guadagnare” 

Per i dipendenti di Microsoft, il pesce d’aprile è vietato. La direttiva non è il frutto di vertici aziendali particolarmente permalosi, piuttosto di una preoccupazione: Redmond teme che la diffusissima tendenza a fare scherzi tipica dell’1 aprile possa favorire la propagazione di news non veritiere, danneggiando la reputazione dell'azienda. Il colosso statunitense ha preso l’argomento piuttosto seriamente, a tal punto da inviare una nota interna a tutti i dipendenti firmata dal capo del marketing di Microsoft Chris Capossela. The Verge ha reso noto il contenuto del comunicato che chiede espressamente ai lavoratori di astenersi dal partecipare a una delle più popolari tradizioni primaverili.

Microsoft contro il pesce d’aprile: la spiegazione

Con l'avvicinarsi dell'1 aprile, Microsoft teme che alcuni dipendenti possano farsi prendere eccessivamente la mano, ideando scherzi che potrebbero ritorcersi contro l’azienda stessa. Questo almeno è il parare di Chris Capossela, che come rivelato da The Verge ha diffuso un comunicato interno secondo il quale “i dati ci dicono che questi scherzi hanno un impatto positivo limitato e possono in realtà causare la diffusione indesiderata di news”. L’invito di Redmond non è casuale, ma arriva in virtù del “vento contrario che l’industria tecnologia si ritrova ad affrontare oggigiorno”. Pur dichiarando di apprezzare il tempo e le risorse dedicati dalle persone alle iniziative legate al pesce d’aprile, Capossela sostiene infatti che Microsoft abbia “più da perdere che da guadagnare tentando di essere divertenti in questa giornata”.

Pesce d’aprile: in passato scherzi tra Microsoft e Google

Per Microsoft, dunque, l’1 aprile sarà una giornata diversa e un po’ più seria rispetto al passato, quando l’azienda, così come molte altre compagnie, aveva celebrato il pesce d’aprile con alcune iniziative scherzose. Tra queste c’era stata la ‘guerriglia’ con Google fatta di prese in giro reciproche nel 2013: in quel caso, Redmond decise di rispondere trasformando l’homepage di Bing sullo stile di quella del popolare motore di ricerca di Mountain View, con un inedito logo colorato e con tanto di pulsante ‘mi sento confuso’, anziché ‘mi sento fortunato’. Per non pensare al divieto dell’1 aprile forse a Microsoft potrebbero riderci su, ricordando proprio gli scherzi del passato. Al contrario, come ogni anno, è molto probabile che Google non rinunci al proprio pesce d’aprile.

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