Il World Wide Web compie 30 anni tra rischi e nuove possibilità

Tecnologia
Immagine di archivio (Getty Images)

Il 12 marzo 1989 Tim Berners-Lee fece al CERN una proposta destinata a cambiare la vita delle persone. Il web oggi continua a crescere, ma necessita di “norme, leggi e standard chiari” 

Quante volte al giorno si digita la sigla ‘www’, senza ormai farci più caso? Sono passati 30 anni dall’invenzione del World Wide Web, avvenuta il 12 marzo del 1989 in seguito a una proposta dell’allora 33enne Tim Berners-Lee che, per aiutare i propri colleghi del CERN, suggerì la creazione di un “grande database ipertestuale con link”. Oggi il web rappresenta un’irrinunciabile abitudine quotidiana, che permette alla popolazione mondiale di accedere a una moltitudine di servizi divenuti essenziali. Proprio al CERN di Ginevra è stato organizzato Web@30, un incontro per celebrare il 30esimo anniversario del World Wide Web, con Berners-Lee che interverrà in diretta streaming.

World Wide Web: breve storia e differenza con Internet

Si può tranquillamente affermare che il World Wide Web abbia cambiato la vita di miliardi di persone. La rete va intesa come l’ambiente in cui l’utente può navigare accedendo a diversi siti tramite indirizzi e link ed è quindi da distinguere da Internet, spesso utilizzato come sinonimo, che è invece la tecnologia di trasferimento dati online che ‘sostiene’ e dunque rende possibile il web. Successivamente alla proposta di Tim Berners-Lee, risale al 1993 la decisione del CERN di aprire il World Wide Web al pubblico gratuitamente. Sono seguiti quindi i primi browser, con la nascita del popolare Internet Explorer nel 1995, e i motori di ricerca tra cui Google, che ha recentemente compiuto 20 anni. Nel recente passato il web si è arricchito di nuovi attori, dai social network come Facebook a piattaforme di autopubblicazione, che hanno aperto sì a nuove possibilità ma spingendo anche a varie riflessioni riguardo a un utilizzo corretto della rete.



Tim Berners-Lee: i rischi del web e come rimediare

Non a caso, proprio Tim Berners-Lee ha lanciato durante il Web Summit di Lisbona il progetto ‘Contratto per il web’, nato dalla necessità di “stabilire norme, leggi e standard chiari che sostengono la rete”, come spiegato dall’inventore del World Wide Web nella lettera commemorativa che ne celebra il 30esimo compleanno. In piena era digitale, i governi devono assumersi secondo Berners-Lee la responsabilità di proteggere “diritti e libertà” di chi naviga in rete, mentre a loro volta le aziende devono far sì che la ricerca di profitti non venga prima “dei diritti umani, della democrazia, dei fatti scientifici o della sicurezza pubblica”, con piattaforme che devono innanzitutto rispettare “privacy, diversità e sicurezza”, sottolinea l’informatico britannico.

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